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Sos Caretta Caretta, alla Pelosa il nido della tartaruga è a rischio

di Gavino Masia
Sos Caretta Caretta, alla Pelosa il nido della tartaruga è a rischio

L’intervento degli operatori del centro di recupero dell’Asinara

11 settembre 2024
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Porto Torres Il Centro di recupero degli animali marini del Parco nazionale dell’Asinara è impegnato in questi giorni nella delicata gestione del nido di tartaruga Caretta caretta ritrovato nella spiaggia della Pelosa. A seguito del peggioramento delle condizioni atmosferiche, è stato infatti necessario trasferire di una ventina di metri le uova del nido che erano state deposte all’alba del 3 settembre.

La decisione è stata presa per il rischio che le mareggiate di questi giorni possano danneggiare le uova: Il nido, originariamente deposto a circa 12 metri dalla riva, è stato quindi traslocato secondo i protocolli regionali e nazionali per evitare che le uova finissero sott’acqua, con conseguenti danni allo sviluppo embrionale delle piccole tartarughe. Il trasloco è avvenuto lunedì alle 19, così da garantire una temperatura adeguata durante tutte le operazioni, ed è stato effettuato dal team del Centro recupero animali marini del Parco e dai referenti scientifici del CreS di Oristano, coordinati dalla Rete regionale di conservazione della fauna marina.

È stato così possibile contare le uova realmente presenti, 59, deposte ad una profondità di circa 40 centimetri: sono state traslocate a 20 metri di distanza rispettando le condizioni di temperatura e umidità del sito di deposizione originale. Il numero delle uova e la deposizione tardiva confermano che il nido potrebbe essere per l’esemplare il secondo o terzo della stagione. Inoltre, anche date le dimensioni della tartaruga potrebbe trattarsi di un esemplare adulto e maturo sessualmente, anche se da poco tempo. «In attesa della schiusa – spiega il direttore dell’Ente Parco, Vittorio Gazale -, che si spera possa avvenire nonostante il meteo particolarmente avverso, il nido continuerà ad essere costantemente monitorato nelle prossime settimane e dal 45esimo giorno in poi verrà posizionata la fototrappola. Da quel momento inizierà la sorveglianza h24 per garantire l’arrivo in mare delle piccole tartarughe». Al centro di ospedalizzazione di La Reale è intanto arrivato un giovanissimo esemplare di Caretta caretta, rinvenuto dagli operatori del Diving Scuba Revolution Sardinia nelle acque a est di Caprera, nel Parco nazionale di La Maddalena. La tartaruga era in evidente stato di difficoltà all’interno di un sacco di plastica. Chi l’ha avvistata ha contattato la Capitaneria di porto che ha inoltrato la segnalazione all’Ente Parco che collabora per il recupero. La piccola tartaruga, di 1,6 kg di peso e 25 cm di carapace, è stata battezzata con il nome di Kikka ed è stata presa in carico dall’associazione Crama al Centro di recupero dell’Osservatorio del mare e visitata dal veterinario.

L’animale si è presentato in discreto stato di nutrizione con evidenti ferite e lacerazioni profonde dovute allo strozzamento dei lacci di plastica nella pinna anteriore sinistra, e dall’esame radiografico è stata rilevata una frattura. Invece, nella pinna anteriore destra è stata evidenziata una lesione superficiale che non ha causato grandi danni. Il Centro rivaluterà l’arto nei prossimi giorni per decidere fra una chirurgia ricostruttiva o un’amputazione parziale. In questi giorni continua intanto l’attività delle visite nel Centro ospitato all’Osservatorio del mare e a breve inizieranno le attività con le scolaresche di ogni ordine e grado.
 

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