La Nuova Sardegna

Sassari

L’iniziativa

Il vecchio cinema “Quattro colonne” diventa un Cafè: la scommessa di due giovani sassaresi

di Francesco Zizi
Il vecchio cinema “Quattro colonne” diventa un Cafè: la scommessa di due giovani sassaresi

Valerio Picconi, 28 anni, e Siria Manca, 23 anni, hanno deciso di investire sul centro storico

02 ottobre 2024
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Sassari Il centro storico che torna ad essere fulcro inamovibile della città: non è la solita retorica pretenziosa, ma è l’obiettivo concreto di Valerio Picconi e Siria Manca. I due giovani sassaresi, 28 anni lui, 23 lei, hanno deciso di rimboccarsi le maniche per ridare vita a un luogo simbolo della città: il cinema Quattro Colonne.

«Nelle sale di questo cinema un’intera generazione di sassaresi ha passato l’infanzia, l’adolescenza e magari si è innamorato, per questo abbiamo deciso di riammodernare il tutto senza però far per perdere l’identità al posto» raccontano i due con gli occhi e la voce colmi di orgoglio.

Ed è anche per questo che il nome del bar richiama il nome dello storico cinema: “Quattro Colonne Cafè”. «I sacrifici sono stati tanti, ma vengono ripagati ogni volta che entra qualcuno e si congratula sia per il servizio, sia per l’importante ristrutturazione che abbiamo messo in atto». La palazzina del ’700, che ha ospitato lo storico cinema, rivive grazie al sogno dei due giovani sassaresi, che dopo un lungo iter burocratico durato un anno, per accedere ai fondi del progetto “Resto al Sud”, sono riusciti lo scorso agosto, giusto in tempo per i Candelieri, ad aprire il locale.

«Il fatto che sia una palazzina così vecchia ha fatto sì che le tempistiche si allungassero – spiega Valerio -. Purtroppo questo tipo di immobile ha tanti vincoli ma volevamo comunque aprire qui, anche per dare un segnale alla città. Il cambiamento parte da noi giovani, e uno dei nostri obiettivi è quello di rivitalizzare il centro storico, solo così si può fare. Abbiamo infatti in programma diverse iniziate: a metà ottobre ospiteremo una mostra di biciclette d’epoca tra cui la prima che vinse il Giro d’Italia. Vorremmo anche organizzare qualche serata musicale, magari jazz o piano bar».

Nonostante la giovane età i due hanno le idee chiare sul loro futuro: «Vogliamo differenziarci dagli altri locali, magari puntando a una nicchia precisa. Amplieremo la cucine per proporre alla clientela dei piatti composti con materie prime di qualità».

Entrando nel locale sembra che il tempo si sia fermato e si respira un’aria da film, a metà tra “Colazione da Tiffany” e “C’era una volta in America”. Proprio all’entrata, sulla destra si possono notare la vecchia entrata del cinema Quattro Colonne e il botteghino dove venivano venduti i biglietti d’ingresso. Due poster di “Lo chiamavano Trinità” ancora appesi e l’antiquata scritta “Cinema” che sovrasta l’ingresso, riportano i clienti ai tempi d’oro della sala cinematografica.

«Abbiamo deciso di lasciare sia l’entrata che il botteghino così com’erano, sono dei pezzi di storia di questa città – raccontano Valeria e Siria. Tutt’ora entrano persone che rimangono a bocca aperta, ricordando le tante serate passate nella sala del vecchio cinema, in compagnia degli amici o dei loro amori». Il Quattro Colonne Cafè risulta in questo momento una delle oasi nel deserto del centro storico, martoriato da criminalità e risse. In questo, Valerio e Siria ricevono l’endorsement dei tanti cittadini che gravitano attorno al locale.

«Vengono spesso sia il sindaco Mascia sia gli assessori, e ci spronano a non mollare, vista la situazione del centro storico. In questo senso abbiamo iniziato una convenzione con la Polizia: qui le forze dell’ordine possono prendere il caffè a 1 euro compresa l’acqua. Il fatto che spesso ci siano uomini in divisa fa sentire più sicuri sia noi che la clientela» spiega Valerio. I due ragazzi e la loro giovane attività rappresentano un importante realtà, non solo per la storia del loro locale, ma perché, concludono: «Vogliamo essere una risposta a chi dice che i giovani non hanno voglia di lavorare, in questo siamo un esempio». Oltre che un esempio, sono anche una delle poche realtà virtuose in controtendenza con l’attuale situazione del centro storico.

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