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«La Pelosa non rischia di sparire ma la nostra attenzione è altissima» – VIDEO

di Davide Pinna
«La Pelosa non rischia di sparire ma la nostra attenzione è altissima» – VIDEO

La sindaca di Stintino Rita Vallebella: «Così salviamo una delle spiagge simbolo della Sardegna dall’erosione»

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Stintino «Vede là? Cinque o sei giorni fa c’erano solo gli scogli, adesso invece c’è la spiaggia». Rita Vallebella, sindaca di Stintino, indica verso Nord-ovest, proprio davanti alla torre della Pelosa. «E invece da quella parte – la mano volge a Sud-est, in direzione Stintino – c’era una vera e propria spiaggia, che oggi si è ridotta tantissimo». Cambiamenti avvenuti in poche settimane, testimonianza di una spiaggia che quasi respira, come se fosse un organismo vivente, e si espande e si riduce.

Un quadro che spinge la prima cittadina alla prudenza. «La Pelosa rischia di essere spazzata via dall’erosione? Beh, ci vorrebbe la palla di vetro per rispondere. Ma non penso proprio che ci sia un pericolo immediato. Questo non toglie che la nostra attenzione sia altissima, perché sul lungo periodo, qui come in tutto il Mediterraneo, siamo ben consapevoli del problema rappresentato dall’erosione».

Il percorso di tutela è fatto di piccoli passi: «Non mi sogno nemmeno lontanamente di arrivare qui con la ruspa, spostare quei banchi di sabbia lì, spianare là. Non farò nulla di tutto questo, è la natura che decide». E di costante confronto con gli esperti: «Stiamo interloquendo con l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca sull’ambiente), che al suo interno ha geologi, oceanografi e altri esperti, e gli abbiamo chiesto come possiamo agire sul breve periodo. Tutto questo considerando che, sul lungo periodo, un progetto ce l’abbiamo già».

Il riferimento è al piano da 20 milioni che prevede la demolizione della strada asfaltata che costeggia il litorale e lo spostamento a monte di parcheggi e ingressi: «Lavori che, immagino, non partiranno prima del 2027 e che non condizioneranno l’accesso alla spiaggia, che continuerà a essere garantito» precisa la sindaca. Ma questa è la soluzione strutturale, altra cosa è la tutela immediata.

La prima cittadina indica la cannicciata che corre lungo tutta la spiaggia e protegge le dune, sia dal lato del mare che dal lato della strada: «Eccola la salvezza della Pelosa. Quelle canne hanno la funzione di compattare le dune, impedire che il vento e le mareggiate le assottiglino. Le dune sono una vera e propria riserva di sabbia per tutta la spiaggia. E si vede a occhio nudo come stia funzionando, in certi punti c’è un metro e mezzo di sabbia in più rispetto alla spiaggia, prima che partisse questo progetto c’era il vuoto, la sabbia finiva in strada e poi si disperdeva».

Nella parte settentrionale della spiaggia, la piccola palizzata che protegge le dune è piuttosto malconcia: «Stiamo aspettando che passi questo periodo di incertezza meteorologica per intervenire – spiega Rita Vallebella -, marzo e aprile sono mesi di mezzo, in cui possiamo attenderci ancora mareggiate e forte vento. Cominceremo i lavori tra fine aprile e inizio maggio, così da concluderli per l’avvio della stagione e del numero chiuso, previsto quest’anno per il 15 maggio».

Due le linee d’azione, dunque: il maxi progetto che rivoluzionerà la Pelosa, da un lato, e, dall’altro, la salvaguardia costante del sistema dunale, con piccoli interventi di tutela e ripristino. Ma c’è un terzo protagonista, chi la spiaggia la frequenta come bagnante.

«Il loro apporto è fondamentale – commenta la sindaca -. Basta poco, basta comportarsi come è giusto in un angolo di paradiso. Anzi, come ci si dovrebbe comportare a casa propria. Non fumare, non buttare le cicche, stare ben attenti a sbattere i piedi e la stuoia. So che i bambini amano scavare buchi, giocare con la sabbia, ma ecco, il giorno che sono alla Pelosa sarebbe meglio non lo facessero». Temi su cui le campagne informative e battono da tempo: «E si vede, le multe sono sempre meno. Ci sono tante persone corrette, per tutti gli altri ricorriamo alle sanzioni».

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