La Nuova Sardegna

L’arte di navigare

Stintino, la vela latina patrimonio dell’Unesco

di Gianni Bazzoni
Stintino, la vela latina patrimonio dell’Unesco

Presentato a Parigi un dossier internazionale per ottenere il prestigioso riconoscimento

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Stintino L’arte di navigare con vela latina e “vela al terzo” procede verso il riconoscimento Unesco come patrimonio culturale immateriale. Il dossier è stato consegnato nei giorni scorsi a Parigi da un gruppo di lavoro internazionale composto oltre che dall’Italia da Croazia, Francia, Grecia, Spagna e Svizzera. Un lavoro che documenta l’importante eredità di saperi e tecniche tramandata da numerose comunità in tutto il Mediterraneo. Nel percorso della vela latina verso l’Unesco, c’è una parte importante che riguarda il nord Sardegna e nella fattispecie Stintino e Porto Torres.

Nel 1983 partì proprio dal piccolo borgo stintinese l’idea di rilanciare la vela latina con la prima regata tradizionale. Allora – a parte i porticcioli di paese e il giro ristretto di pescatori e appassionati del golfo dell’Asinara – la vela latina era del tutto sconosciuta – anche solo come termine – in altre realtà. Quella gloriosa velatura era caduta infatti in disuso dappertutto e se n’era persa anche la memoria del nome, con l’eccezione di una flottiglia di irriducibili gozzi stintinesi che ancora risalivano il vento come si era fatto per la prima volta nella notte dei tempi utilizzando una vela triangolare, la latina, appunto.

Da allora la Regata della Vela Latina di strada ne ha fatta tanta, portando il verbo del ritorno alla nautica storico-tradizionale in moltissime marinerie d’Italia e di altre rive del Mediterraneo, ma forse nessuno poteva pensare di poter arrivare al riconoscimento nientemeno che dell’Unesco, nella “lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale”, in tandem con la sorella adriatica denominata “vela al terzo”.

Ora questo sogno si avvicina grazie all’azione congiunta di tutti i musei marittimi e le associazioni di patrimonio del Mediterraneo, compresa quindi l’Associazione Vela Latina Tradizionale di Stintino, che ha curato, (con la supervisione di Piero Ajello, uno dei fondatori storici dell’evento stintinese in quegli anni lontani) uno dei 22 corposi dossier in sei diverse lingue che sono all’esame dell’Unesco.

L’Associazione Vela Latina ha fondato nel 2018 l’Ecomuseo del Mare e dell’Acqua (Ema) a Sassari in via Coradduzza, mentre Stintino ha onorato in anni recenti il suo ruolo di piccola capitale della vela latina realizzando il Quarantennale del Trofeo Presidente della Repubblica (denominazione acquisita dalla storica Regata grazie ai ripetuti interventi del Quirinale a sostegno delle valenze culturali dell’evento). Lo stesso Quarantennale ha generato, su proposta dell’Associazione, il Porto-museo delle Vele Latine, proprio sotto lo storico muretto del porto Stintino Minori: è la prima iniziativa del genere in Sardegna.

Ora il Comune di Stintino vuole lanciare e valorizzare questo speciale angolo museale avvalendosi proprio della collaborazione dell’Associazione Vela Latina. Una conferenza dedicata alla pratica Unesco costituirà il punto di partenza del nuovo corso stintinese della Vela Latina grazie all’intervento del presidente dei musei marittimi mediterranei Davide Gnola.