Ciottoli e conchiglie non sono souvenir
I furti nelle spiagge: ogni anno in Sardegna vengono sottratte alcune tonnellate di sabbia
Le spiagge sarde, conosciute per la loro bellezza suggestiva, sono negli ultimi anni particolarmente soggette all’erosione costiera, un fenomeno naturale (consiste nell'arretramento della spiaggia soprattutto nei punti dove la sabbia è più bassa) che sta però subendo un'accelerazione grazie all'aiuto dei turisti che, chi in quantità maggiori e chi no, portano via la sabbia dalla spiaggia (circa cinque tonnellate l'anno) la maggior parte delle volte senza un motivo specifico. È importante sottolineare però che questo gesto non è compiuto solo dai turisti, ma più raramente anche da ditte che prelevano la sabbia abusivamente per utilizzarla in lavori edili. Questo avvenimento non è stato sempre denunciato, ma ha iniziato a fare scalpore intorno al 2017, quando un gruppo di addetti ai controlli dell’aeroporto Elmas di Cagliari ha creato una pagina Facebook (Sardegna rubata e depredata) con lo scopo di diffondere, monitorare e lanciare iniziative contro questo particolare fenomeno: a questa pagina si deve la creazione della legge regionale contro i furti di sabbia (ma anche ciottoli e conchiglie) che stabilisce una sanzione amministrativa che va dai 500 ai 3000 euro, oppure, nel caso venga riconosciuto il reato di furto con sottrazione di bene di pubblica utilità si possono rischiare da 1 a 6 anni di carcere.
Purtroppo, nonostante le amare conseguenze, come ci hanno spiegato le esperte del parco regionale di Porto Conte, questo fenomeno non si limita alle coste sarde, e per quanto riguarda la nostra isola è pericolosamente in aumento, mettendo fortemente a rischio spiagge come La Pelosa, Costa Smeralda, alcune spiagge di Alghero e di Santa Teresa di Gallura e molte altre ancora.
*Silvia è una studentessa del Liceo scientifico sportivo “Convitto nazionale Canopoleno” di Sassari