Le bizze del clima mettono a rischio l’agricoltura
Siccità e poi piogge violente: produzioni distrutte. E l’acqua del mare sempre più calda danneggia i pesci
Il cambiamento climatico sta colpendo anche la Sardegna. Negli ultimi anni, l’isola ha affrontato ondate di calore sempre più intense, lunghi periodi di siccità e piogge improvvise ma violente. Queste condizioni mettono in crisi l’ambiente e di conseguenza, gravemente, l’agricoltura. Coltivazioni tipiche come angurie, meloni, pomodori, zucchine e cetrioli stanno soffrendo tantissimo. In alcune zone, come nel Campidano o nella Marmilla, i raccolti sono stati quasi azzerati a causa del caldo che “cuoce” le piante sul campo.
Anche le viti, come quelle di cannonau o vermentino, stanno subendo grossi danni. Gli agricoltori devono adattarsi in fretta, scegliendo nuove varietà più resistenti o spostando i periodi di semina. Per noi, vuol dire meno prodotti locali disponibili, meno stagionalità e prezzi più alti. Anche il mare e gli stagni non sono più quelli di una volta. L’aumento della temperatura dell’acqua e la diminuzione dell’ossigeno stanno facendo sparire alcune specie ittiche che da sempre fanno parte della nostra alimentazione. Orate, spigole, cefali, anguille e muggini stanno diventando più rari, mentre arrivano pesci “alieni”, tropicali. Il cambiamento climatico sta quindi cambiando, oltre l’ambiente, anche la nostra alimentazione. Serve più attenzione all’ambiente, ma anche più sostegno per gli agricoltori e i pescatori sardi, che stanno cercando di resistere. Solo così potremo continuare a mangiare i veri sapori della nostra terra.
*Michele è uno studente dell’ IPSAR di Alghero