Lo stadio di Sassari: 90 anni di storia
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Lo stadio Vanni SannaSabato prossimo giornata di visite guidate alla struttura
21 aprile 2011
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SASSARI. Una parte di storia della città raccontata attraverso un viaggio nel vecchio stadio Acquedotto. Novant'anni di storia, non solo sportiva, di Sassari, che si intrecciano con quelli del tempio dello sport da qualche anno intitolato a Vanni Sanna, campione della Torres e del Cagliari scomparso nel 2002.
L'Associazione Memoria Storica Torresina ha deciso di render omaggio a questo monumento cittadino con una giornata, sabato 23 aprile, di visite guidate nell'impianto con un percorso fatto di memoria e di immagini. L'iniziativa è organizzata in collaborazione con l'Assessorato comunale dello Sport e la sezione cittadina di Italia Nostra.
Costruito a spese dei soci della Sef Torres (primo caso a livello nazionale) l'Acquedotto ha subito negli anni diverse mutazioni, ma ha sempre mantenuto la sua essenza. Il terreno di gioco venne inaugurato nel maggio 1922 alla presenza di Umberto di Savoia ed Š ancora presente la lapide che ricorda i soci torresini caduti durante la prima guerra mondiale.
L'iniziativa è stata presentata stamattina dal presidente dell'Associazione Memoria Storica Torresina, Andrea Sini, dall'assessore comunale dello Sport, Alessio Marras e da Alessandro Ponzeletti e Giovanni Manca di Italia Nostra.
Sabato prossimo, dalle 10,30 alle 13 e dalle 16 alle 18,30, si potrà ammirare la bacheca, murata nella "pancia" della tribuna coperta, che custodisce le glorie torresine dei primi del Novecento: gonfaloni, allori e medaglie, e la palazzina dell'Acquedotto edificata mezzo secolo prima degli impianti sportivi, e per anni sede della Sef.
Ma anche i segreti del terreno di gioco fra cui il mistero del gonfalone scomparso e le manifestazioni non sportive ospitate in quasi 90 anni come le performance di cantanti famosi e le preghiere di pontefici in visita pastorale.
L'Associazione Memoria Storica Torresina ha deciso di render omaggio a questo monumento cittadino con una giornata, sabato 23 aprile, di visite guidate nell'impianto con un percorso fatto di memoria e di immagini. L'iniziativa è organizzata in collaborazione con l'Assessorato comunale dello Sport e la sezione cittadina di Italia Nostra.
Costruito a spese dei soci della Sef Torres (primo caso a livello nazionale) l'Acquedotto ha subito negli anni diverse mutazioni, ma ha sempre mantenuto la sua essenza. Il terreno di gioco venne inaugurato nel maggio 1922 alla presenza di Umberto di Savoia ed Š ancora presente la lapide che ricorda i soci torresini caduti durante la prima guerra mondiale.
L'iniziativa è stata presentata stamattina dal presidente dell'Associazione Memoria Storica Torresina, Andrea Sini, dall'assessore comunale dello Sport, Alessio Marras e da Alessandro Ponzeletti e Giovanni Manca di Italia Nostra.
Sabato prossimo, dalle 10,30 alle 13 e dalle 16 alle 18,30, si potrà ammirare la bacheca, murata nella "pancia" della tribuna coperta, che custodisce le glorie torresine dei primi del Novecento: gonfaloni, allori e medaglie, e la palazzina dell'Acquedotto edificata mezzo secolo prima degli impianti sportivi, e per anni sede della Sef.
Ma anche i segreti del terreno di gioco fra cui il mistero del gonfalone scomparso e le manifestazioni non sportive ospitate in quasi 90 anni come le performance di cantanti famosi e le preghiere di pontefici in visita pastorale.