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parla gianluca festa

«In campo per dare il massimo e poi vediamo cosa succede»

CAGLIARI. Disinvolto, in giacca blu e polo bianca con lo scudetto rossoblù. Gianluca Festa taglia corto: «Preoccupato? No, per niente. Alleno la squadra e sono contento per i calciatori che...

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CAGLIARI. Disinvolto, in giacca blu e polo bianca con lo scudetto rossoblù. Gianluca Festa taglia corto: «Preoccupato? No, per niente. Alleno la squadra e sono contento per i calciatori che giocheranno contro la Juve». L’allenatore del Cagliari è sul pezzo. «La Juve avrà le curve aperte? Non ci cambia più di tanto, sarà bello perché ci sarà lo stadio pieno». Gianluca Festa parte in surplace. Il tecnico del Cagliari ha con sé 22 convocati. Out Gonzalez oltre agli squalificati Mpoku e Dessena: «Hanno preso “gialli” che si potevano evitare, ma sono due combattenti. E comunque chi gioca farà bene». Sui primi undici Festa fa melina: «Donsah sta benissimo, Farias e Cop hanno trovato il gol e sfruttato il lavoro dei compagni. sono soddisfatto. Con la Juve serve aggressività, pazienza e ritmo: bisognerà accorciare e dare meno spazi possibile». Sulla Juve l’allenatore è chiaro: «Ci hanno provato in tanti ma non perde in casa da 45 partite, sono campioni d’Italia e a un passo dalla finale di Champions. Ci proveremo con rispetto, abbiamo motivazioni e valori importanti, cercheremo di farle valere».

Consapevolezza dei propri mezzi ed entusiasmo. Un Cagliari sbarazzino e solido. «La difesa imbattuta? Non è un discorso della linea dei quattro dietro, ma del collettivo. Ora siamo più compatti, i centrocampisti stanno lavorando molto bene. Serve cattiveria e concentrazione: chi non ce l’ha deve guardarsi allo specchio». Si ripassa dal 4-0 rifilato al Parma: «Tutti a dire è facile con una squadra retrocessa. Ma vi assicuro che non è così, nessuno ti regala nulla, serve volontà e attenzione. La partita di lunedì ha dimostrato che la squadra è viva e va in campo con grande entusiasmo. Quel che è stato non conta: sappiamo di poter giocare un buon calcio».

Troppa euforia per la seconda vittoria in tre gare? Festa smorza: «Non ho dovuto fare il pompiere, siamo qui a lavorare, senza guardare classifica e avversarie».

Inevitabile un giro tra presente e futuro. «Con il presidente Giulini mi sento di continuo. Non è questo il momento in cui possa pensare di chiedermi qualcosa sul prossimo anno. Sono arrivato in ritardo? No, penso di essere arrivato nel momento in cui dovevo arrivare». Si passa ad Allegri: «Bravo, ha avuto successi dappertutto. Sostituire Conte è stato difficilissimo ma è stato umile con personalità, intelligente».

Mario Frongia

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