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È la Dinamo, un’azienda che sa vincere

di Mario Carta
È la Dinamo, un’azienda che sa vincere

Dai tre dipendenti nel 2011 agli attuali 24 Così il basket dei campioni crea ricchezza

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SASSARI. Chi fa da sé fa per tre. Ma lascia trascorrere un po’ di tempo e fai arrivare un po’ di titoli e coppe e alla Dinamo adesso si fa per ventiquattro. Tante sono le buste paga che ogni mese mette in circolo la società sassarese, diventata una vera azienda oltre il basket, con il basket e grazie al basket.

Nel 2010-2011, anno della promozione in serie A, la Dinamo oltre a squadra e staff tecnico stipendiava tre indispensabili dipendenti amministrativi. Sono stati i risultati a far crescere l’organico, o la crescita della struttura ha portato al miglioramento dei risultati, culminati nel recente triplete?

«L’uno e l’altro – spiega Carlo Sardara, amministratore delegato della Dinamo –. Come in ogni azienda ci si imposta per un certo obiettivo, magari oltre il consentito, arrivano i risultati e questo ti obbliga a crescere ancora, e a porti nuovi obiettivi». L’ingresso in Europa è uno stimolo importante. «Un esempio più che calzante – spiega Sardara –: l’Eurocup in prima battuta e l’Eurolega poi ci hanno costretti ad attenzioni particolari, ad avere necessità di aspetti gestionali di un livello molto più elevato».

Roster a parte, ed escluso anche lo staff tecnico e il pool dei dirigenti, ora la Dinamo ha a libro paga 24 dipendenti a tempo pieno. Nell’area dell’amministrazione sono occupati in 9 e altri 15 lavorano fra segreteria, marketing e ufficio stampa, ma producono stipendi anche Club House, Piadinamo e i due store di Alghero e Olbia. Numeri da azienda vera. «Abbiamo tenuto per noi attività che altrove avrebbero esternalizzato, facendone un valore aggiunto, rendendole produttive – spiega ancora Carlo Sardara –. E’ un investimento anche in termini di risorse umane, e si può crescere ancora». Poi, va considerato l’indotto: i supporti occasionali per i giorni di «pieno» nel food& beverage, i 30 ragazzi che partita per partita assicurano il servizio d’ordine. La Dinamo crea economia, fa lavorare alberghi, pullman e ristoranti. Muove e smuove. Nel bilancio biancoblù le buste paga (compresi giocatori e tecnici) incidono per il 50% del totale, di cui l’80% ai giocatori (non solo lo stipendio ma auto, alloggio etc...) e il 20 ai dipendenti. E la Dinamo non vuole fermarsi. Le idee non mancano, le inziative neanche. Adesso si pensa alla web tv, avviata ma ancora da strutturare. Saranno ulteriori posti di lavoro, che a loro volta ne promuoveranno altri. E’ anche così, che si vince.

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