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Il Banco a Capo d’Orlando per trovare la continuità

di Andrea Sini
Il Banco a Capo d’Orlando per trovare la continuità

Stasera sfida sull’infuocato parquet siciliano dopo la buona prova di venerdì in Russia Rientra Alexander, i sassaresi devono dimostrare di aver assimilato le idee del nuovo coach

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INVIATO A CAPO D’ORLANDO. La ricerca della continuità come base per riprendere giri e dare una vera svolta alla stagione. Dal gelo di Mosca alla primavera fuori stagione di Capo d’Orlando, la Dinamo prova a centrare il primo successo in campionato dell’era Calvani in casa della Betaland. Una settimana fa, subito dopo l’esonero di Meo Sacchetti, i sassaresi avevano battuto Pesaro con in panchina il duo Maffezzoli-Citrini. Stasera alle 20,30 al PalaFantozzi, nel Monday night della nona giornata della serie A, il tecnico romano farà il suo esordio ufficiale in campionato alla guida dei biancoblù.

Alexander c’è. La prima buona notizia arriva dall’infermeria: l’ala americana sarà regolarmente in campo dopo avere saltato gli impegni con Pesaro e Cska a scopo puramente precauzionale, per smaltire al meglio i postumi di una botta subita la scorsa settimana. Alexander torna dunque tra i 12 e a questo punto è scontato che Francesco Pellegrino, uno dei due ex della partita (l’altro è il georgiano Nika Metreveli, a Sassari tre stagioni fa) andrà ad accomodarsi in tribuna dopo i due minuti e mezzo che Calvani gli ha concesso un po’ a sorpresa a Mosca. In attesa di capire che tipo di apporto sia in grado di dare Alexander (che comunque in questi giornio si è sempre allenato con la squadra), con lui in campo il coach avrà la possibilità di provare giochi e soluzioni che ancora non si sono viste.

Il duro lavoro. L’altra buona notizia è che il lavoro svolto sin qui da Calvani ha avuto buoni frutti a livello di impatto, ma non solo: se è vero che qualche giocatore si è svegliato ma porta ancora i segni del cuscino sul viso, c’è da dire che la sfida di Eurolega con l’Armata Rossa ha mostrato un gruppo con le idee chiare e con un atteggiamento nuovo anche a livello tattico. Che Calvani fosse un maniaco del lavoro in palestra lo si sapeva già, ma forse in pochi si sarebbero aspettati sedute di lavoro di tale lunghezza e intensità. Il programma di lavoro svolto negli ultimi giorni lo dimostra: sabato mattina, all’indomani della gara col Cska, la squadra si è allenata sul parquet della Ush Arena, poi nel primo pomeriggio è partita per Roma, da dove ha volato su Palermo, per raggiungere Capo d’Orlando in tarda serata. Ieri nella città siciliana doppia seduta di lavoro: quasi tre ore al mattino, tra pesi, tattica e tiro; poi altre due ore nel tardo pomeriggio. Il tutto a un’intensità notevole. E il fatto che il coach batta molto sul fatto che la disponibilità dei giocatori sia totale, consente allo staff tecnico e fisico di “spingere” in quella direzione.

L’importanza dei 2 punti. Logan e compagni hanno vinto 5 partite e ne hanno perso 3. Vincere è obbligatorio per non staccarsi troppo dal gruppetto che guida la classifica. Il tutto a sei giorni dal matinée di domenica prossima (si giocherà a mezzogiorno), quando al palazzetto arriverà la Dolomiti Energia Trento.

Le insidie. Quattro vittorie e quattro sconfitte, ma anche qualche scalpo di prestigio (quello della Grissin Bon Reggio Emilia) e due vittorie in trasferta contro due potenziali concorrenti nella lotta per la salvezza, Bologna e Torino. Capo d’Orlando in settimana ha innestato nel roster l’ala serba Vojislav Stojanovic (1,99 per 98 chilogrammi) e punta a tirarsi completamente fuori dalle sabbie mobili della bassa classifica. La squadra di coach Giulio Griccioli ha la particolarità di avere nel roster un solo giocatore americano, l’ala Laurence Bowers. Un impianto europeo per una vera e propria multinazionale, con giocatori provenienti da Georgia, Serbia, Croazia, Ungheria, Lituania, Nigeria, Slovenia e Slovacchia. Che ha molto talento e forza fisica, ma non brilla certamente per le doti offensive: la squadra siciliana segna infatti appena 69 punti di media a partita, ma concede anche pochissimo agli attacchi avversari: 68,8 punti a partita. Occhio in particolare all’ala lituana Simas Jasaitis, buon rimbalzista e ottimo tiratore sia dal perimetro (42,6 per cento) che dall’area, dove ha il 50% da due punti.

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