Il patron dell’Hermaea: «Sogno di arrivare in A1»
Dopo l’11esimo posto, Sarti è alla ricerca del nuovo tecnico per sostituire Iosi La squadra sarà rivoluzionata. Brussa potrebbe non rinnovare il contratto
SASSARI. I bilanci si fanno meglio a mente fredda. A quindici giorni dalla fine dei giochi si apprezza di più l’11esimo posto e la comoda salvezza centrata dalla Entu Hermaea Olbia nella A2 femminile di pallavolo».
Soddisfatto, presidente?
«“Quest’anno c’era più consapevolezza, più maturità – è l’analisi del patron Gianni Sarti – eravamo inesperti, ma abbiamo frequentato la scuola, fatto tante conoscenze, e questo è un valore a livello sportivo. Io sono diventato il referente della Lega nel rapporto con i procuratori, votato da 23 società su 26».
Con un pizzico di fortuna in più, l’Hermaea sarebbe stata più in alto.
«Ne abbiamo avuto un pizzico all’inizio, poi abbiamo pagato caro il prezzo degli infortuni. Abbiamo anche un po’ temuto, ma abbiamo chiuso con 11 punti su Aversa».
Adesso però è già il momento di pensare al futuro, cosa che la società sta facendo partendo da sé stessa.
«Abbiamo un nuovo direttore sportivo. Al posto di Marco Uscidda, c’è la coppia formata da Antonio Fiori, tecnico, e Domenico Falà, dirigente. Ad affiancarmi nella gestione della squadra, ci sarà il vice presidente Sandro Podda e la team manager Camilla Sarti”.
Quali saranno invece le novità dal punto di vista tecnico?
«La prima cosa da fare sarà prendere un nuovo allenatore, esperto in campo femminile. I nomi ci sono, ma non li dirò nemmeno sotto tortura. Iosi è un ragazzo valido, ma a mio parere deve ancora fare esperienza nel nostro settore».
Nella squadra è prevista una nuova rivoluzione?
«In linea di massima sì, ma qualcuna potrebbe restare, a cominciare dal capitano Natalia Brussa, che però si è presa del tempo per decidere. Qui si è trovata benissimo e si è molto legata, ma dopo l’ottima stagione disputata ha ricevuto un mare di sofferte e la capisco, noi non possiamo permetterci le cifre promesse da altre squadre. Simona Degortes è una delle “nostre” ragazze e quindi l’aspettiamo, ma saranno i medici a dover dire quando sarà in grado di recuperare dopo l’infortunio. E se non dovesse essere per l’inizio della prossima stagione non possiamo rischiare e dovremo pensare a delle alternative. Ma sono convinto che faremo una gran bella squadra, e di sicuro anche migliore delle precedenti».
Nel frattempo cresce il rapporto col territorio.
«Abbiamo un responsabile marketing il cui lavoro sta dando buoni risultati, con vari imprenditori che si stanno avvicinando e molta simpatia riscontrata. Ci chiamano spesso per varie manifestazioni, la città si sta rendendo conto di cosa vuol dire avere una squadra in serie A, che non hanno Genova, Palermo, Bari, Venezia, Triste».
Qual è il suo sogno?
«Facile da dire: arrivare in A1, magari vincere lo scudetto, ma io sono un pragmatico. Ad oggi avere una A2 ad Olbia è già un sogno. Ma se tutti coloro che vi gravitano intorno fossero contenti, e ci fosse il giusto supporto da parte del mondo economico e l’entusiasmo della città… A quel punto nessun traguardo ci sarebbe vietato. Dobbiamo crederci tutti insieme e alla fine il nostro sogno potrebbe realizzarsi».
Fabio Fresu