Guardare in faccia il “calcio sporco”
Oggi a Sassari un convegno sui mali del pallone con Oliviero Beha
SASSARI. Il pallone si sgonfia sempre di più, e a chiedere il rispetto delle norme scendono in campo gli appassionati. Nel caso specifico a farlo è la Fondazione Sef Torres, la prima fondazione in italia fondata e gestita direttamente dai tifosi, che ha organizzato per oggi alle 15,30 nella sala conferenza della Camera di Commercio (in via Roma) un convegno intitolato “Calcio e legalità dagli anni 80 allo scandalo Dirty Soccer: un mare di scommesse”. Due gli ospiti d’eccezione che interverranno all’incontro: Paolo De Angelis, magistrato della Direzione distrettuale antimafia e Oliviero Beha, giornalista autore di inchieste scomode sul marcio nel pallone fin dal primo scandalo Totonero del 1980.
«Guardare in faccia il male è l’unico modo per combatterlo – spiegano gli organizzatori –. Lo sostengono in molti ed è il motivo che ci ha portato a dedicare una riflessione pubblica sulle tempeste che si sono abbattute sul calcio italiano e sulla Torres negli ultimi anni. Il mondo del pallone è colpito periodicamente da grandi scandali tra scommesse, partite truccate, sospetti doping e intrecci inconfessabili con gli affari della criminalità organizzata».
Una riflessione pubblica sulle tempeste che si sono abbattute nel calcio italiano degli ultimi 40 anni. Organizzata da un ente come la Fondazione Sef Torres, impegnata nella promozione dello sport sano. «Intendiamo approfondire il rapporto tra giustizia sportiva e giustizia ordinaria – spiega il presidente Umberto Carboni – e tracciare un quadro degli interessi che ruotano intorno allo sport più amato dagli italiani».