Del Bosque pensa all’ariete Aduriz con Morata spalla
L’idea del ct è far partire l’ex juventino largo sulla sinistra Lucas Vazquez e Koke gli altri nomi caldi. Si ferma Fabregas
INVIATO A ILE DE RE’. Qui sembra un paradiso. Forse un luogo più adatto per una vacanza piuttosto che per un ritiro. Un po’ come quando gli azzurri in Brasile scelsero Mangaratiba, un villaggio cinque stelle. Beh, speriamo che gli spagnoli facciano la stessa fine nostra.
Siamo a Ile de Rè, un’isola di appena 30 km e 17mila abitanti sull’Atlantico, collegata con la città di La Rochelle tramite un ponte lungo 3 km. Qui d’estate fa capolino spesso Lionel Jospin, ex primo ministro francese. Ma ancora non si è visto.
Si vede eccome invece Vicente Del Bosque che qui studia qualche mossa a sorpresa per fermare l’Italia. Si dice che voglia rinforzare centrocampo e difesa a scapito dell’attacco, forse la storia del luogo gli sta dando ispirazione. Nel 1940, durante la seconda guerra mondiale, l'isola venne occupata dalle truppe tedesche che, sulle spiagge, costruirono diversi bunker per prevenire eventuali attacchi via mare. Del Bosque non è tipo da bunker ma ha capito che contro l’Italia non può giocarsela troppo a viso aperto. Perché la Grande Spagna fa parte della storia, magari recente, ma sempre storia. Adesso c’è una nazionale forte, con qualche campione, ma non più una macchina da guerra.
Se nelle prime tre partite il Ct della Spagna ha schierato la stessa formazione, per il match di lunedì contro gli azzurri ci sono addirittura tre possibili novità ovvero gli inserimenti di Aduriz, Lucas Vazquez e Koke. Visto il 3-5-2 di Conte, ecco che Del Bosque avrebbe in mente un Morata largo a sinistra, con l’inserimento di Aduriz come punta centrale: l’obiettivo è quello di allargare la difesa azzurra e mandare fuori onda la “BBC” italiana.
Ma perché Lucas Vazquez? Da quanto filtra, Del Bosque vuole puntare sul gioiellino del Real perché molto bravo nell’uno contro uno e perché immagina che i difensori italiani (tutti diffidati) potrebbero avere qualche remora a intervenire in modo deciso su di lui. Più semplice da spiegare invece la presenza di Koke, che darebbe equilibrio accanto a Busquets.
Di certo stavolta gli spagnoli non si sentono i padroni del mondo, e neanche dell’Europa. C’è un po’ di nervosismo, il caso-De Gea aleggia sempre, in allenamento c’è stata anche qualche scintilla tra Casillas e Piqué, col portiere che si è vendicato con un buffetto di un tunnel di troppo subito durante il “torello”.
Ieri a fine allenamento si è anche fermato Fabregas: prima uno scontro di gioco con Morata, poi il centrocampista che si accascia a terra e subito le cure dello staff medico. Una botta alla gamba destra che comunque non mette in dubbio la presenza di Fabregas contro l’Italia. Interessanti ieri sono state anche le parole di Nolito. «Se Del Bosque dovesse rinunciare a un attaccante, e inserire un centrocampista in più, per opporsi al centrocampo dell’Italia, non sarebbe un problema. Sarebbe un figlio di... Un ct scaltro».
Ma c’è anche si preoccupa dell’Italia e se lo fa uno come Sergio Busquets allora c’è da credergli. «L’Italia è una squadra molto buona, con ottimi giocatori, ma la vera grande difficoltà risiede nel sistema di gioco, che in Europa non viene adottato da molte squadre, né da selezioni nazionali. Contro di loro si devono avere le idee molto chiare, sia in difesa che in attacco, per trovare le adeguate contromisure».
Già, le contromisure. E intanto Del Bosque, prima di andare a letto, guarda ancora quei bunker sulla spiaggia.
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