Allegri: «90 punti per lo scudetto»
Il tecnico bianconero fissa il traguardo alla vigilia della sfida con la Fiorentina
20 settembre 2017
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ROMA. Lo scudetto, quest'anno, si vince a novanta punti e per raggiungere la quota bisogna battere le «cosiddette medio-piccole». Massimiliano Allegri fissa l'obiettivo e, alla vigilia della sfida con la Fiorentina, mette in guardia la Juventus dai cali di tensione. «È un momento importante, ci attendono tre partite che non possiamo sbagliare», dice il tecnico, dando il via al turn over. Che questa volta riguarda anche un mostro sacro come Buffon. «I cambi sono fondamentali – dice – altrimenti rischio di fondere i giocatori già dall'inizio. Oggi gioca Szczesny, uno da prime sette o otto squadre d'Europa, l'erede di Gigi».
Vincere, del resto, è l'unica cosa che conta in casa Juventus. E per farlo non si guarda in faccia nessuno. «L'importante è che la squadra, anche quando ci sono cambi, non subisca contraccolpi», spiega Allegri, che sottolinea l'importanza di saper gestire le partite. Perché «la nostra stagione – sostiene – e i nostri risultati passano dalla gestione delle partite. A Reggio Emilia, contro il Sassuolo, abbiamo vissuto momenti simili a quelli di Barcellona – è la sua analisi –. Dopo 30' la squadra aveva giocato un bel calcio, creato, tirato in porta e segnato. Poi, ci sono anche gli avversari, dobbiamo capire che quando abbiamo perso il comando della partita ci si deve adeguare, gestire la fase difensiva e gli avversari non devono tirare. Questa è la cosa più importante in cui bisogna migliorare. Col Sassuolo può durare 5', col Barcellona 20'».
La lezione vale anche per la Fiorentina, squadra che in estate ha chiuso un ciclo per aprirne un'altro con Pioli al comando e una nidiata di giovani di grande tecnica. «Una squadra organizzata e con un ottimo allenatore», afferma Allegri, che prevede una partita complicata. «Loro hanno entusiasmo e poco da perdere. Noi dobbiamo vincere e giocare bene con una buona fase difensiva».
Allegri sembra intenzionato a confermare il 4-2-3-1, con Lichtsteiner e Alex Sandro sulle fasce, Barzagli e Rugani al centro della difesa. A centrocampo spazio alla coppia Matuidi-Pjanic, ormai rodata e dotata della classe e della forza fisica necessaria. Cuadrado, Dybala e Douglas Costa agiranno alle spalle dell'unica punta, ruolo per il quale sono in ballottaggio Mandzukic e Higuain.
Vincere, del resto, è l'unica cosa che conta in casa Juventus. E per farlo non si guarda in faccia nessuno. «L'importante è che la squadra, anche quando ci sono cambi, non subisca contraccolpi», spiega Allegri, che sottolinea l'importanza di saper gestire le partite. Perché «la nostra stagione – sostiene – e i nostri risultati passano dalla gestione delle partite. A Reggio Emilia, contro il Sassuolo, abbiamo vissuto momenti simili a quelli di Barcellona – è la sua analisi –. Dopo 30' la squadra aveva giocato un bel calcio, creato, tirato in porta e segnato. Poi, ci sono anche gli avversari, dobbiamo capire che quando abbiamo perso il comando della partita ci si deve adeguare, gestire la fase difensiva e gli avversari non devono tirare. Questa è la cosa più importante in cui bisogna migliorare. Col Sassuolo può durare 5', col Barcellona 20'».
La lezione vale anche per la Fiorentina, squadra che in estate ha chiuso un ciclo per aprirne un'altro con Pioli al comando e una nidiata di giovani di grande tecnica. «Una squadra organizzata e con un ottimo allenatore», afferma Allegri, che prevede una partita complicata. «Loro hanno entusiasmo e poco da perdere. Noi dobbiamo vincere e giocare bene con una buona fase difensiva».
Allegri sembra intenzionato a confermare il 4-2-3-1, con Lichtsteiner e Alex Sandro sulle fasce, Barzagli e Rugani al centro della difesa. A centrocampo spazio alla coppia Matuidi-Pjanic, ormai rodata e dotata della classe e della forza fisica necessaria. Cuadrado, Dybala e Douglas Costa agiranno alle spalle dell'unica punta, ruolo per il quale sono in ballottaggio Mandzukic e Higuain.