La Dinamo esce alla distanza e spazza via la Red October
di Andrea Sini
Esordio vincente per la squadra di Pasquini, che nel secondo tempo cambia marcia Sei giocatori in doppia cifra e dominio a rimbalzo, ma la differenza l’ha fatta la difesa a zona
02 ottobre 2017
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SASSARI. Cattiveria e idee chiare al momento giusto, altruismo e una gran voglia di mettere in ritmo i compagni, prima ancora di se stessi. Per la Dinamo la prima non è buona ma buonissima: i sassaresi di Federico Pasquini, privi di due pezzi da novanta come Bamforth e Hatcher, superano la Red October Cantù per 94-80 nell’esordio in campionato meritando i primi calorosi e convintissimi applausi dei 5mila del PalaSerradimigni. Siamo solo all’inizio, ma per il momento la Dinamo vince e convince, perché al netto dei problemi societari di Cantù, i biancoblù hanno vinto una partita vera, con un primo tempo estremamente equilibrato (47-45), al cospetto di una squadra che ha confermato di avere elementi di grande talento.
Le chiavi del match. Il Banco di Sardegna ha mandato in doppia cifra 6 giocatori, più Polonara, arrivato a quota 9 punti; ha stravinto la battaglia rimbalzo (44-31) e, in una gara in cui il saldo palle perse/recuperate è stato praticamente identico, così come il numero dei tiri dal campo (71), ha capitalizzato al meglio la grande qualità delle giocate dentro l’area (68% da 2 punti). A fare la differenza e a spaccare la partita, dopo 20 minuti di break e controbreak, è stata la difesa a zona ordinata da Pasquini nel terzo quarto: l’ottima esecuzione da parte dei biancoblù, che dall’altra parte del campo hanno trovato in Spissu e Stipcevic due metronomi perfetti, ha mandato in tilt la squadra di coach Bolshakov. Dal 21’ al 29’, i sassaresi hanno spinto al massimo senza mai cambiare il copione, nè gli attori in campo. Otto minuti di grande spettacolo, con un break devastante (18-4, con tre schiacciate di fila in contropiede, sino al 24-7) che ha incendiato il PalaSerradimigni e dato grandissima sicurezza a una squadra capace di chiudere in carrozza dopo essere stata anche a +23.
Niente egoismo. Sei in doppia cifra, si diceva, virtualmente 7. Se c’è un elemento che ha colpito di questa prima gara di campionato della Dinamo è la grande propensione dei singoli a mettersi a disposizione della squadra: pochissime forzature, molti assist (22) e una sola fase – durata non più di 3-4 minuti, sul +20 – in cui i singoli hanno provato a farsi giustizia da sè. Non a caso in quel momento Cantù ha provato a rifarsi sotto, venendo comunque respinta con perdite. Solo Randolph e Jones hanno tirato più di 10 volte, e in entrambi i casi le percentuali sono state più che buone.
Con due assenze importanti e con la situazione di Cantù tutta da valutare, la Dinamo si prende i primi due punti dell’anno e guarda avanti con grande fiducia. Sì, è stato proprio un bel modo di iniziare la stagione.
Le chiavi del match. Il Banco di Sardegna ha mandato in doppia cifra 6 giocatori, più Polonara, arrivato a quota 9 punti; ha stravinto la battaglia rimbalzo (44-31) e, in una gara in cui il saldo palle perse/recuperate è stato praticamente identico, così come il numero dei tiri dal campo (71), ha capitalizzato al meglio la grande qualità delle giocate dentro l’area (68% da 2 punti). A fare la differenza e a spaccare la partita, dopo 20 minuti di break e controbreak, è stata la difesa a zona ordinata da Pasquini nel terzo quarto: l’ottima esecuzione da parte dei biancoblù, che dall’altra parte del campo hanno trovato in Spissu e Stipcevic due metronomi perfetti, ha mandato in tilt la squadra di coach Bolshakov. Dal 21’ al 29’, i sassaresi hanno spinto al massimo senza mai cambiare il copione, nè gli attori in campo. Otto minuti di grande spettacolo, con un break devastante (18-4, con tre schiacciate di fila in contropiede, sino al 24-7) che ha incendiato il PalaSerradimigni e dato grandissima sicurezza a una squadra capace di chiudere in carrozza dopo essere stata anche a +23.
Niente egoismo. Sei in doppia cifra, si diceva, virtualmente 7. Se c’è un elemento che ha colpito di questa prima gara di campionato della Dinamo è la grande propensione dei singoli a mettersi a disposizione della squadra: pochissime forzature, molti assist (22) e una sola fase – durata non più di 3-4 minuti, sul +20 – in cui i singoli hanno provato a farsi giustizia da sè. Non a caso in quel momento Cantù ha provato a rifarsi sotto, venendo comunque respinta con perdite. Solo Randolph e Jones hanno tirato più di 10 volte, e in entrambi i casi le percentuali sono state più che buone.
Con due assenze importanti e con la situazione di Cantù tutta da valutare, la Dinamo si prende i primi due punti dell’anno e guarda avanti con grande fiducia. Sì, è stato proprio un bel modo di iniziare la stagione.