fine partita burrascoso
Tifosi contro il ds Satta: «Dimettiti»
Duro confronto tra i supporter torresini, i giocatori e la società
2 MINUTI DI LETTURA
GAVOI. Non hanno smesso un solo attimo di incitare la Torres. Un incoraggiamento per certi versi commovente, soprattutto nel secondo tempo quando la squadra stava boccheggiando e si capiva che non ce l’avrebbe fatta a raddrizzare la partita. Ma loro, una settantina di tifosi della Torres, non si sono mai arresi. Loro sì, che ci hanno creduto fino al fischio finale. E solo in quel momento è esplosa la contestazione e la rabbia nei confronti di quei giocatori che anzichè andare sotto la curva per salutare i tifosi e... chiedere scusa sono andati dritti negli spogliatoi. «Vogliamo tutti qui» hanno detto i tifosi al presidente Salvatore Sechi, che non ha esitato a metterci la faccia anche perché il più deluso e arrabbiato era proprio lui.
Richiamati da quei quattro o cinque che invece erano andati sotto la curva, tutti i giocatori sono tornati in campo. Ancora in maglietta, in ciabattine, sudati, paralizzati non solo dal freddo ma dalle parole taglienti dei tifosi. Che non hanno fatto sconti a nessuno. Hanno strigliato tutti i giocatori, invitandoli a mettere in campo quella grinta che finora solo pochi hanno mostrato di avare e di non tirare indietro le gambe nei contrasti.
Ma il vero obiettivo era un altro. Nel mirino della tifoseria rossoblù sassarese c’è il direttore sportivo Gian Franco Satta. I tifosi l’hanno identificato come il colpevole, anzi l’unico colpevole, di questo disastroso inizio di campionato della Torres. «Dimettiti, devi dimetterti – gli hanno urlato i tifosi – questa è la squadra che avrebbe dovuto ammazzare il campionato secondo quando avevi detto all’inizio della stagione. E invece stiamo addirittura rischiando la retrocessione. Ora tu te ne torni nel tuo paese (Satta è di Tergu, ndr) e stai tranquillo, ma noi tutta la settimana soffriamo per questa ennesima sconfitta e per un altro campionato di sofferenze. Devi andartene». Satta ha provato a replicare, ma i tifosi hanno continuato a inveire. Soltanto il presidente Sechi è riusciti a riportare lo scontro sui binari del confronto tra due anime che lottano per raggiungere lo stesso risultato. «Abbiamo acquistato altri due giocatori in settimana e a dicembre faremo altri interventi – ha assicurato Salvatore Sechi –. Non arrendiamoci, crediamoci ancora, ma tutti insieme». Parole che hanno toccato il cuore di tutti e riportato un minimo di serenità, mostrata con l’applauso ai giocatori e il solito incoraggiante: Forza Torres. (plp)
Richiamati da quei quattro o cinque che invece erano andati sotto la curva, tutti i giocatori sono tornati in campo. Ancora in maglietta, in ciabattine, sudati, paralizzati non solo dal freddo ma dalle parole taglienti dei tifosi. Che non hanno fatto sconti a nessuno. Hanno strigliato tutti i giocatori, invitandoli a mettere in campo quella grinta che finora solo pochi hanno mostrato di avare e di non tirare indietro le gambe nei contrasti.
Ma il vero obiettivo era un altro. Nel mirino della tifoseria rossoblù sassarese c’è il direttore sportivo Gian Franco Satta. I tifosi l’hanno identificato come il colpevole, anzi l’unico colpevole, di questo disastroso inizio di campionato della Torres. «Dimettiti, devi dimetterti – gli hanno urlato i tifosi – questa è la squadra che avrebbe dovuto ammazzare il campionato secondo quando avevi detto all’inizio della stagione. E invece stiamo addirittura rischiando la retrocessione. Ora tu te ne torni nel tuo paese (Satta è di Tergu, ndr) e stai tranquillo, ma noi tutta la settimana soffriamo per questa ennesima sconfitta e per un altro campionato di sofferenze. Devi andartene». Satta ha provato a replicare, ma i tifosi hanno continuato a inveire. Soltanto il presidente Sechi è riusciti a riportare lo scontro sui binari del confronto tra due anime che lottano per raggiungere lo stesso risultato. «Abbiamo acquistato altri due giocatori in settimana e a dicembre faremo altri interventi – ha assicurato Salvatore Sechi –. Non arrendiamoci, crediamoci ancora, ma tutti insieme». Parole che hanno toccato il cuore di tutti e riportato un minimo di serenità, mostrata con l’applauso ai giocatori e il solito incoraggiante: Forza Torres. (plp)