«I playoff sono lì, andiamo a prenderceli»
di Mario Carta
Serie A di basket. Il giovane Lorenzo Bucarelli ha portato entusiasmo in casa Dinamo in vista del match-chiave a Trento
03 maggio 2018
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SASSARI. Una ventata di novità, e insieme il primo segnale di una sinergia che funziona, fra la Dinamo Sassari in A1 e la Academy Cagliari in A2. Dietro la nota positiva del successo ad Avellino che tiene vive le speranze playoff dei biancoblù c’è la nota positiva Lorenzo Bucarelli, ala piccola, 20 anni, 1.96, 4’ e 2 punti all’esordio ad Avellino dopo appena una settimana di PalaSerradimigni, fresco di salvezza in A2 con il club rossoblù.
Esordio con vittoria, non male.
«Una gran bella soddisfazione per me, aver vinto una gara così importante su un campo così difficile».
Sensazioni?
«E’ un sogno che si realizza, il sogno di qualsiasi ragazzino che gioca a basket».
La prima volta ufficiale con due punti.
«La prima volta ufficiale in campo, ma ero già stato in serrie A sulla panchina di Siena, nella finale dei playoff scudetto contro Milano. Ero molto giovane ed è stata un’esperienza che mi ha aiutato, ma con la Dinamo ad Avellino è stato diverso».
Una carriera esplosa ai Mondiali Under 19, con l’argento in Egitto e il premio come miglior giocatore.
«Un’estate fantastica, e anche quella una fantastica esperienza che mi ha aiutato».
Poi l’arrivo in Sardegna. Come ha preso la chiamata della Dinamo e il trasferimento a Cagliari?
«Benissimo perché è un progetto affascinante, entusiasmante. L’ho condiviso appieno certo che sarebbe stato utile per la mia crescita»
E la serie A già quest’anno.
«Ragionavo in prospettiva e non mi ha aspettavo la chiamata così presto, però...».
Però se l’è guadagnata sul campo con la positiva stagione in A2 alla Academy. Cosa resta di quel periodo?
«La soddisfazione per un’esperienza che mi ha responsabilizzato, la prima vera esperienza da senior e con un ruolo importante. Ci siamo salvati con un turno di anticipo, abbiamo raggiunto l’obiettivo e io ho avuto molto spazio».
Ora in serie A, la differenza si sente.
«Certo, soprattutto a livello fisico e tecnico. Il livello dei giocatori è più elevato e l’impatto più grosso è stato nel confronto con gli americani».
Anche in allenamento con la Dinamo».
«Sì, ho capito sin dal primo allenamento dove sono finito».
Come è stato accolto?
«I compagni mi hanno accolto benissimo, come lo staff, e non sto trovando difficoltà a inserirmi».
Subito in campo.
«Sì, non me l’aspettavo. È stato molto emozionante».
Cosa le ha chiesto Zare Markovski?
«Di fare quello che so fare, difendere e mettermi al servizio del gruppo».
Il morale è tornato alto, playoff ancora possibili?
«Lo spirito del gruppo è quello, l’obiettivo è quello: vogliamo i playoff. Sarà dura, dovremo vincerne due e anche se a Trento sarà un po’ più difficile possiamo riuscirci».
L’anno prossimo Bucarelli...
«Non so ancora, dobbiamo parlarne a stagione finita ma l’idea della società è di farmi crescere ancora, io ci sto. A Sassari mi sto trovando veramente bene».
Esordio con vittoria, non male.
«Una gran bella soddisfazione per me, aver vinto una gara così importante su un campo così difficile».
Sensazioni?
«E’ un sogno che si realizza, il sogno di qualsiasi ragazzino che gioca a basket».
La prima volta ufficiale con due punti.
«La prima volta ufficiale in campo, ma ero già stato in serrie A sulla panchina di Siena, nella finale dei playoff scudetto contro Milano. Ero molto giovane ed è stata un’esperienza che mi ha aiutato, ma con la Dinamo ad Avellino è stato diverso».
Una carriera esplosa ai Mondiali Under 19, con l’argento in Egitto e il premio come miglior giocatore.
«Un’estate fantastica, e anche quella una fantastica esperienza che mi ha aiutato».
Poi l’arrivo in Sardegna. Come ha preso la chiamata della Dinamo e il trasferimento a Cagliari?
«Benissimo perché è un progetto affascinante, entusiasmante. L’ho condiviso appieno certo che sarebbe stato utile per la mia crescita»
E la serie A già quest’anno.
«Ragionavo in prospettiva e non mi ha aspettavo la chiamata così presto, però...».
Però se l’è guadagnata sul campo con la positiva stagione in A2 alla Academy. Cosa resta di quel periodo?
«La soddisfazione per un’esperienza che mi ha responsabilizzato, la prima vera esperienza da senior e con un ruolo importante. Ci siamo salvati con un turno di anticipo, abbiamo raggiunto l’obiettivo e io ho avuto molto spazio».
Ora in serie A, la differenza si sente.
«Certo, soprattutto a livello fisico e tecnico. Il livello dei giocatori è più elevato e l’impatto più grosso è stato nel confronto con gli americani».
Anche in allenamento con la Dinamo».
«Sì, ho capito sin dal primo allenamento dove sono finito».
Come è stato accolto?
«I compagni mi hanno accolto benissimo, come lo staff, e non sto trovando difficoltà a inserirmi».
Subito in campo.
«Sì, non me l’aspettavo. È stato molto emozionante».
Cosa le ha chiesto Zare Markovski?
«Di fare quello che so fare, difendere e mettermi al servizio del gruppo».
Il morale è tornato alto, playoff ancora possibili?
«Lo spirito del gruppo è quello, l’obiettivo è quello: vogliamo i playoff. Sarà dura, dovremo vincerne due e anche se a Trento sarà un po’ più difficile possiamo riuscirci».
L’anno prossimo Bucarelli...
«Non so ancora, dobbiamo parlarne a stagione finita ma l’idea della società è di farmi crescere ancora, io ci sto. A Sassari mi sto trovando veramente bene».