il personaggio
Il baby Gallizzi «Che emozione tornare al palazzetto»
SASSARI. «Sulla partita c’è poco da dire, ma per me tornare a giocare su questo campo è stato comunque emozionante». Tra i tanti ex e i volti nuovi visti ieri al PalaSerradimigni, insieme a Ebeling,...
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SASSARI. «Sulla partita c’è poco da dire, ma per me tornare a giocare su questo campo è stato comunque emozionante». Tra i tanti ex e i volti nuovi visti ieri al PalaSerradimigni, insieme a Ebeling, Bucarelli e Picarelli, c’è quello di Ezio Gallizzi: il play sassarese, classe 2000, dopo la gavetta fatta lo scorso anno con la prima squadra biancoblù, quest’anno è agli ordini di coach Riccardo Paolini.
«Siamo un buonissimo gruppo e stiamo lavorando bene – dice il numero 12 della Cagliari Academy –, stiamo bene insieme e abbiamo ancora tanti margini di crescita. Certo, trovarsi di fronte una squadra di categoria superiore è complicato, la Dinamo ha spinto a tutta e noi abbiamo fatto il possibile per limitare i danni. Non è al punteggio che dobbiamo guardare, ma al lavoro quotidiano. Poi vedremo se la gara contro Trieste sarà più “giocabile” di questa».
«Anche se era un’amichevole, e con poco pubblico, per me tornare al palazzetto è stato davvero emozionante – conclude Gallizzi –. Ho trascorso gli ultimi 4 anni su questo campo, questa è casa mia. Gli ex compagni mi hanno accolto con grande affetto, vedere un fratello come Marco Spissu mi ha ha fatto un grande piacere». (a.si.)
«Siamo un buonissimo gruppo e stiamo lavorando bene – dice il numero 12 della Cagliari Academy –, stiamo bene insieme e abbiamo ancora tanti margini di crescita. Certo, trovarsi di fronte una squadra di categoria superiore è complicato, la Dinamo ha spinto a tutta e noi abbiamo fatto il possibile per limitare i danni. Non è al punteggio che dobbiamo guardare, ma al lavoro quotidiano. Poi vedremo se la gara contro Trieste sarà più “giocabile” di questa».
«Anche se era un’amichevole, e con poco pubblico, per me tornare al palazzetto è stato davvero emozionante – conclude Gallizzi –. Ho trascorso gli ultimi 4 anni su questo campo, questa è casa mia. Gli ex compagni mi hanno accolto con grande affetto, vedere un fratello come Marco Spissu mi ha ha fatto un grande piacere». (a.si.)