La nuova Torres sta nascendo tra conferme e grandi ritorni
di Sandra Usai
Serie D. Alessio Lazazzera: «Felice di essere di nuovo qui, apprezzo il calcio propositivo di Gardini» Il giovanissimo Matteo Moro: «Un onore indossare questa maglia, l’ambiente sarà uno stimolo»
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SASSARI. Comincia a prendere forma la Torres targata Gardini, il tecnico scelto dalla società rossoblù per affrontare il nuovo cammino in serie D. La lista degli arrivi si era aperta dall'esterno offensivo Stefano Sarritzu, classe '92, un gradito ritorno dopo un anno di separazione.
Sull'attaccante quartese non c'è bisogno di tante parole, la sua prima esperienza sassarese è stata più che positiva e offre ampie garanzie in termini di gioco, assist e gol. Poi sono arrivate le conferme di Andrea Congiu e Stefano Ruiu, pedine importanti dello scacchiere torresino che tanto bene ha fatto nell'ultima stagione, stoppata a otto turni dalla fine, quando si respirava un'intensa aria di playoff. Sul difensore centrale sassarese ha deciso di puntare il nuovo allenatore, che lo ha avuto a disposizione due anni fa nel Lanusei, per dare spessore, centimetri ed esperienza al reparto arretrato. Promosso anche il giovane Ruiu, laterale sinistro del 2000, che con la sua crescita costante ha regalato grandi soddisfazioni a una società che sta dimostrando di credere nel lavoro sui giovani, soprattutto del territorio.
Seguendo l'ordine cronologico delle trattative concretizzate ecco il laziale Alessio Lazazzera, che alla Torres era stato due stagioni orsono e che è stato richiamato in rossoblù da mister Gardini, dopo averlo avuto con sè in Ogliastra nell'ultimo campionato: «A Sassari - ricorda il difensore centrale - ero stato benissimo e ci torno con piacere. Anche perché apprezzo il calcio propositivo di Gardini, con palla a terra, fraseggio e pressing alto. Ho un ruolo di responsabilità e sono grato per questa nuova sfida». La retroguardia torresina potrà avvalersi anche del contributo di Matteo Moro, il "cucciolo" di questo primo blocco di novità con i suoi 19 anni. Il giovane e duttile esterno nuorese ha già collezionato una quarantina di presenze in serie D, nei suoi tre anni a Budoni, dove ha esordito sedicenne. Nell'ultima striminzita stagione ha totalizzato 20 gare da titolare, rispondendo bene al profilo cercato dall'allenatore e dalla società sassarese: il fuoriquota con un po' d'esperienza. «Arrivare alla Torres per me è una grande occasione - afferma Matteo, che ha appena conseguito la maturità classica - e sarà bello indossare questa maglia, di cui non sentirò il peso perché per me il calcio è soprattutto divertimento. La chiamata di Sassari mi ha fatto un enorme piacere, so di mettermi in gioco in un ambiente ricco di pretese e attenzioni».
E' intanto diventata realtà la collaborazione torresina con il Genoa. Si incrociano così le strade della più antica società di calcio italiana (nata nel 1893) e della più antica sarda (1903 l'anno di nascita della Torres), che condividono anche i colori, il rosso e il blu.
Sull'attaccante quartese non c'è bisogno di tante parole, la sua prima esperienza sassarese è stata più che positiva e offre ampie garanzie in termini di gioco, assist e gol. Poi sono arrivate le conferme di Andrea Congiu e Stefano Ruiu, pedine importanti dello scacchiere torresino che tanto bene ha fatto nell'ultima stagione, stoppata a otto turni dalla fine, quando si respirava un'intensa aria di playoff. Sul difensore centrale sassarese ha deciso di puntare il nuovo allenatore, che lo ha avuto a disposizione due anni fa nel Lanusei, per dare spessore, centimetri ed esperienza al reparto arretrato. Promosso anche il giovane Ruiu, laterale sinistro del 2000, che con la sua crescita costante ha regalato grandi soddisfazioni a una società che sta dimostrando di credere nel lavoro sui giovani, soprattutto del territorio.
Seguendo l'ordine cronologico delle trattative concretizzate ecco il laziale Alessio Lazazzera, che alla Torres era stato due stagioni orsono e che è stato richiamato in rossoblù da mister Gardini, dopo averlo avuto con sè in Ogliastra nell'ultimo campionato: «A Sassari - ricorda il difensore centrale - ero stato benissimo e ci torno con piacere. Anche perché apprezzo il calcio propositivo di Gardini, con palla a terra, fraseggio e pressing alto. Ho un ruolo di responsabilità e sono grato per questa nuova sfida». La retroguardia torresina potrà avvalersi anche del contributo di Matteo Moro, il "cucciolo" di questo primo blocco di novità con i suoi 19 anni. Il giovane e duttile esterno nuorese ha già collezionato una quarantina di presenze in serie D, nei suoi tre anni a Budoni, dove ha esordito sedicenne. Nell'ultima striminzita stagione ha totalizzato 20 gare da titolare, rispondendo bene al profilo cercato dall'allenatore e dalla società sassarese: il fuoriquota con un po' d'esperienza. «Arrivare alla Torres per me è una grande occasione - afferma Matteo, che ha appena conseguito la maturità classica - e sarà bello indossare questa maglia, di cui non sentirò il peso perché per me il calcio è soprattutto divertimento. La chiamata di Sassari mi ha fatto un enorme piacere, so di mettermi in gioco in un ambiente ricco di pretese e attenzioni».
E' intanto diventata realtà la collaborazione torresina con il Genoa. Si incrociano così le strade della più antica società di calcio italiana (nata nel 1893) e della più antica sarda (1903 l'anno di nascita della Torres), che condividono anche i colori, il rosso e il blu.