La serie B di volley cambia pelle e diventa regionale
di Fabio Fresu
La prima parte della stagione si giocherà a livello locale La federazione favorevole alla proposta del comitato sardo
2 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. Cambia la formula dei campionati nazionali di serie B di pallavolo? Il punto interrogativo per il momento è d’obbligo, ma l’emergenza Coronavirus sta mettendo a dura prova l’organizzazione del mondo sportivo in genere. Il consiglio nazionale della Federvolley sta analizzando la proposta avanzata dal comitato regionale sardo per i gironi di B maschile e B2 femminile nei quali sono coinvolte le formazioni isolane, e sta valutando la possibilità di estenderla anche agli altri raggruppamenti. In pratica si tratterebbe di giocare una prima fase con mini gironi da quattro squadre, il che per la Sardegna significherebbe rimanere nell’isola, a partire dal 21 novembre fino al 30 gennaio. Le prime due classificate si qualificherebbero per una poule promozione e le ultime due per la poule salvezza, entrambe da sei quadre, da giocare dal 13 febbraio.
I risultati pratici sarebbero quelli di evitare gli spostamenti fuori regione all’anno prossimo, e portare le trasferte da otto a quattro per le sarde. «Viste le difficoltà che stiamo affrontando - commenta Angelino Cau, presidente della Smeralda Ossi di B2 femminile - mi sembra una formula giusta. Così riusciremo a disputare il campionato e ridare ossigeno alle nostre finanze, dato che fra sanificazioni e controlli medici stiamo spendendo più del previsto. E’ un modo per ridarci fiducia nel futuro».
«“Ci stiamo allenando da settembre - segnala Francesco Marongiu, numero uno della San Paolo Cagliari nella stessa categoria - e le ragazze sono demotivate perché l’inizio del torneo si allontana ancora. Ho dei contratti di sponsorizzazione che non so se verranno onorati, le aziende mi chiedono che visibilità potrò offrire, e l’altra mazzata per noi piccole società è giocare a porte chiuse. L’impegno della federazione è lodevole, ma io a questo punto avrei chiuso tutto. Non sarà una bella stagione».
«In un momento come questo c’è poco da pensare ad altre alternative - conclude Mario Susini, primo dirigente del Sarroch di B maschile - bisogna andare avanti, ed anche in questa nuova veste noi proveremo a raggiungere gli obiettivi di alta classifica che ci siamo posti».
I risultati pratici sarebbero quelli di evitare gli spostamenti fuori regione all’anno prossimo, e portare le trasferte da otto a quattro per le sarde. «Viste le difficoltà che stiamo affrontando - commenta Angelino Cau, presidente della Smeralda Ossi di B2 femminile - mi sembra una formula giusta. Così riusciremo a disputare il campionato e ridare ossigeno alle nostre finanze, dato che fra sanificazioni e controlli medici stiamo spendendo più del previsto. E’ un modo per ridarci fiducia nel futuro».
«“Ci stiamo allenando da settembre - segnala Francesco Marongiu, numero uno della San Paolo Cagliari nella stessa categoria - e le ragazze sono demotivate perché l’inizio del torneo si allontana ancora. Ho dei contratti di sponsorizzazione che non so se verranno onorati, le aziende mi chiedono che visibilità potrò offrire, e l’altra mazzata per noi piccole società è giocare a porte chiuse. L’impegno della federazione è lodevole, ma io a questo punto avrei chiuso tutto. Non sarà una bella stagione».
«In un momento come questo c’è poco da pensare ad altre alternative - conclude Mario Susini, primo dirigente del Sarroch di B maschile - bisogna andare avanti, ed anche in questa nuova veste noi proveremo a raggiungere gli obiettivi di alta classifica che ci siamo posti».