«Questa vittoria per le vittime di Bitti»
Commosso omaggio della squadra al paese colpito dall’alluvione. «Forza Paris»
3 MINUTI DI LETTURA
OLBIA. «Dedichiamo la vittoria di oggi dell’Olbia contro la Juventus alle vittime dell’alluvione che ha colpito in modo tragico il comune di Bitti. La Sardegna reagirà con forza e solidarietà, come sempre. Fortza Paris!», attraverso twitter, il presidente dell’Olbia Alessandro Marino lascia il commento del campo per un messaggio che i bianchi avevano già mandato prima del match, quando al centro del campo è comparso un cartellone con scritto “Vicini a Bitti”.
Poi però si fanno i discorsi del campo con Max Canzi. L’allenatore scherza e chiama in causa una delle sue massime, «è meglio vincere che pareggiare», poi ci tiene a precisare: «Non ero abbattuto dopo le tre sconfitte consecutive, non sono esaltato ora». E in effetti il tecnico soppesa ogni frase, analizzando la gara con i giovanissimi della Juve: «Ai ragazzi avevo chiesto continuità di prestazione e di conseguenza sarebbe arrivato il risultato. Loro erano una squadra dalla qualità tecnica superiore a tutti in serie C – dice Canzi –, ma con i difetti di gioventù che anche noi conosciamo bene». Per mole di gioco gli avversari sono stati superiori, è la lettura dell’allenatore olbiese, ma «non ricordo grandi parate di Tornaghi». Almeno per questa volta. Ultimamente il portiere era stato chiamato troppe volte in causa, poi bisognerà vedere le responsabilità del gol di Rafia.
«Era una squadra che temevamo tantissimo sotto l’aspetto tecnico e abbiamo cercato di limitare la loro qualità – per poi rivelare –, proprio poco prima del loro gol stavo mettendo in campo La Rosa per giocare col 3-5-2, ci stavano dando parecchi problemi con le imbucate centrali. Poi però con l’espulsione ho deciso per Gagliano».
La Rosa è comunque entrato nel finale insieme a Biancu e il rientrante Pisano, per aumentare la copertura negli ultimi 10’. La difesa a 4 dall’inizio torna dopo Como. «In questo momento la sto scegliendo, purtroppo abbiamo pochi esterni veri, di ruolo». Un altro subentrato, Udoh, ha poi dato volto alla vittoria. «Credo che i 5 cambi abbiamo rivoluzionato completamente il modo di approcciare le partite. C’è la possibilità di incidere davvero – riflette Canzi, che poi chiosa –. In questo momento, il concetto del titolare e del sostituto è obsoleto».
«Dispiace molto», controbatte il tecnico avversario Zauli, che sintetizza così: «Buon primo tempo, siamo entrati spesso nell’area dell’Olbia. Poi abbiamo trovato il pareggio ma l’espulsione ci ha condizionati. Siamo stati bravi a segnare e aver messo paura a loro, ma abbiamo preso gol evitabili. Un incidente di percorso che ci sta dopo una striscia positiva». E a ben vedere, anche l’Olbia può sorridere nel mini-bilancio delle ultime 5 uscite: 2 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta. 8 punti. In conclusione arriva anche la soddisfazione di Udoh per essersi sbloccato e per la vittoria: «un’ottima partita contro una grande squadra».
Paolo Ardovino
Poi però si fanno i discorsi del campo con Max Canzi. L’allenatore scherza e chiama in causa una delle sue massime, «è meglio vincere che pareggiare», poi ci tiene a precisare: «Non ero abbattuto dopo le tre sconfitte consecutive, non sono esaltato ora». E in effetti il tecnico soppesa ogni frase, analizzando la gara con i giovanissimi della Juve: «Ai ragazzi avevo chiesto continuità di prestazione e di conseguenza sarebbe arrivato il risultato. Loro erano una squadra dalla qualità tecnica superiore a tutti in serie C – dice Canzi –, ma con i difetti di gioventù che anche noi conosciamo bene». Per mole di gioco gli avversari sono stati superiori, è la lettura dell’allenatore olbiese, ma «non ricordo grandi parate di Tornaghi». Almeno per questa volta. Ultimamente il portiere era stato chiamato troppe volte in causa, poi bisognerà vedere le responsabilità del gol di Rafia.
«Era una squadra che temevamo tantissimo sotto l’aspetto tecnico e abbiamo cercato di limitare la loro qualità – per poi rivelare –, proprio poco prima del loro gol stavo mettendo in campo La Rosa per giocare col 3-5-2, ci stavano dando parecchi problemi con le imbucate centrali. Poi però con l’espulsione ho deciso per Gagliano».
La Rosa è comunque entrato nel finale insieme a Biancu e il rientrante Pisano, per aumentare la copertura negli ultimi 10’. La difesa a 4 dall’inizio torna dopo Como. «In questo momento la sto scegliendo, purtroppo abbiamo pochi esterni veri, di ruolo». Un altro subentrato, Udoh, ha poi dato volto alla vittoria. «Credo che i 5 cambi abbiamo rivoluzionato completamente il modo di approcciare le partite. C’è la possibilità di incidere davvero – riflette Canzi, che poi chiosa –. In questo momento, il concetto del titolare e del sostituto è obsoleto».
«Dispiace molto», controbatte il tecnico avversario Zauli, che sintetizza così: «Buon primo tempo, siamo entrati spesso nell’area dell’Olbia. Poi abbiamo trovato il pareggio ma l’espulsione ci ha condizionati. Siamo stati bravi a segnare e aver messo paura a loro, ma abbiamo preso gol evitabili. Un incidente di percorso che ci sta dopo una striscia positiva». E a ben vedere, anche l’Olbia può sorridere nel mini-bilancio delle ultime 5 uscite: 2 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta. 8 punti. In conclusione arriva anche la soddisfazione di Udoh per essersi sbloccato e per la vittoria: «un’ottima partita contro una grande squadra».
Paolo Ardovino