Cagliari, segnali di ripresa ma ora c'è il Bologna
Mazzarri ammonisce la squadra: "Voglio questo spirito non solo con le grandi ma in tutte le partite"
CAGLIARI. Cagliari sempre ultimo in classifica. Ma la sconfitta di ieri, anche se non è un passo avanti in classifica, è un segnale di speranza. Almeno così lo ha interpretato il tecnico Walter Mazzarri al termine della gara con la Roma. «Non voglio guardare la classifica - ha detto - volevo vedere la squadra che piace a me e oggi l'ho vista: compatta, attenta, carica, che concede poco o nulla e sa giocare bene a calcio. Questo tipo di partite però va fatta non solo contro le grandi squadre, ma anche quando affrontiamo un altro tipo di avversario. Dobbiamo mostrare lo stesso spirito e la stessa organizzazione messe in campo contro la Roma, a partire da lunedì a Bologna».
in Emilia il mister potrebbe recuperare almeno Godin e Strootman. E in questi giorni valuterà il reinserimento in gruppo di Nandez e Caceres. Quello che ha perso in esperienza, ieri il Cagliari lo ha guadagnato in freschezza: bene soprattutto Bellanova, ma anche Zappa ha fatto il suo dietro l'ex compagno di under 21. Primo tempo da non buttare anche quello di Grassi, calato però alla distanza: un centrocampista in più, in una squadra che ne ha pochi, fa sempre comodo.
E, se Mazzarri dovesse insistere con Bellanova a destra, il tecnico potrebbe guadagnare un Nandez in più «dentro» il campo, in un ruolo forse meno appariscente, ma più utile alla causa. Vuoti da colmare in mediana e in difesa per gli uomini contati.
Invece per paradosso c'è un problema di abbondanza in attacco: Mazzarri ha spiegato che la squadra al momento non può permettersi tre punte. Ma i pretendenti ora sono tre- e tutti in forma- e i posti sono due. Ieri Pavoletti ha mostrato anche con i fatti quello che può e vuole dare al Cagliari. Ma in panchina è rimasto Keita, uno che in ogni partita fa sempre qualcosa. Joao Pedro è intoccabile. E Mazzarri gli sta chiedendo un sacrificio da capitano, quello di fare da raccordo con il centrocampo. E infatti questo spiega perché il brasiliano si sia visto poco in zona gol. Meccanismi da perfezionare con Mazzarri alla ricerca della squadra «giusta». E lunedì c'è un'altra partita da non perdere. (ANSA).