Playoff, Dinamo a un bivio: o vinci o sei fuori
di Antonello Palmas
Alle 20,45 gara3 a Sassari, l’Olimpia ha il match ball. Bucchi: «Proviamo ad allungare la serie». Spissu: «Ve lo meritate»
01 giugno 2022
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SASSARI. Avrebbe dovuto fare una gara straripante per pensare di pareggiare la sere di semifinale dei playoff scudetto a Milano, e il bello è che la Dinamo l’ha fatta davvero, anche se con cotanta Olimpia non è bastato. Ma ora meditare di riprovarci questa sera (20,45) in gara3, ma davanti al pubblico del PalaSerradimigni e con un carico di rabbia ancora superiore. Perché lunedì in gara2 i sassaresi hanno tenuto a lungo per la gola un’Olimpia che davvero ha avuto paura di non farcela contro un Banco capace sempre di risollevarsi, un po’ come nei film di kung fu che andavano nei ’70. Oggi è un altro giorno, può essere quello in cui Milano conquista l’accesso alla finale forte del suo strapotere tecnico, ma anche quello che rimette tutto in gioco e non ci sarebbe da sorprendersi dopo aver assistito alla seconda gara della serie. Sarà bello scoprirlo.
Dopo aver limitato a un saluto e ai complimenti a Milano le dichiarazioni post gara (con ogni evidenza a causa di un arbitraggio non all’altezza) coach Piero Bucchi ritorna sulla gara: «No, no, io ho parlato – spiega con un sorrisino – solo che è stata una conferenza molto “corta” perché ero ancora su di giri per la partita e avrei detto cose poco lineari...» A mente fredda: «Abbiamo fatto una gara di alto livello contro un’ottima squadra, calando un po’ giusto alla fine, ma i ragazzi sono stati davvero bravi. Torniamo a Sassari dispiaciuti per le due sconfitte, ma anche rinfrancati per ciò che potremo fare in casa».
L’Olimpia ha vacillato sotto le vostre folate: «È una squadra costruita per andare nelle final four di Eurolega, che ha sfiorato, ma noi abbiamo fatto vedere di avere voglia e di poter allungare la serie in casa. La chiave è stata nell’attitudine, nella difesa capace di contenerli (non sempre, dato che loro hanno un talento elevatissimo), nel trovare il nodo di passarsi palla nelle loro trappole difensive e nei grossi passi in avanti in attacco dove la palla ha girato molto meglio. Non ci basta giocare solo un’altra partita. Sarà dura, affrontiamo Milano, ma ci proviamo».
«È stato bello tornare in Italia, prima di rientrare a casa ho voluto fare questo pit stop per vedere la Dinamo – commenta Marco Spissu, play del Kazan – mi è dispiaciuto per la sconfitta, c’eravamo quasi, ma si può fare. Ora speriamo di allungare la serie, Sassari se lo merita e se lo meritano loro. Avranno di fronte una grande squadra e occorre giocare al massimo delle possibilità. Hanno cambiato faccia e si è visto, grazie all’esperienza di Piero (Bucchi, ndc) e gli innesti di Bilan, Kruslin e Robinson. Non per niente sono tra le prime 4 d’Italia, ma ora sono spalle al muro e devono reagire».
Dopo aver limitato a un saluto e ai complimenti a Milano le dichiarazioni post gara (con ogni evidenza a causa di un arbitraggio non all’altezza) coach Piero Bucchi ritorna sulla gara: «No, no, io ho parlato – spiega con un sorrisino – solo che è stata una conferenza molto “corta” perché ero ancora su di giri per la partita e avrei detto cose poco lineari...» A mente fredda: «Abbiamo fatto una gara di alto livello contro un’ottima squadra, calando un po’ giusto alla fine, ma i ragazzi sono stati davvero bravi. Torniamo a Sassari dispiaciuti per le due sconfitte, ma anche rinfrancati per ciò che potremo fare in casa».
L’Olimpia ha vacillato sotto le vostre folate: «È una squadra costruita per andare nelle final four di Eurolega, che ha sfiorato, ma noi abbiamo fatto vedere di avere voglia e di poter allungare la serie in casa. La chiave è stata nell’attitudine, nella difesa capace di contenerli (non sempre, dato che loro hanno un talento elevatissimo), nel trovare il nodo di passarsi palla nelle loro trappole difensive e nei grossi passi in avanti in attacco dove la palla ha girato molto meglio. Non ci basta giocare solo un’altra partita. Sarà dura, affrontiamo Milano, ma ci proviamo».
«È stato bello tornare in Italia, prima di rientrare a casa ho voluto fare questo pit stop per vedere la Dinamo – commenta Marco Spissu, play del Kazan – mi è dispiaciuto per la sconfitta, c’eravamo quasi, ma si può fare. Ora speriamo di allungare la serie, Sassari se lo merita e se lo meritano loro. Avranno di fronte una grande squadra e occorre giocare al massimo delle possibilità. Hanno cambiato faccia e si è visto, grazie all’esperienza di Piero (Bucchi, ndc) e gli innesti di Bilan, Kruslin e Robinson. Non per niente sono tra le prime 4 d’Italia, ma ora sono spalle al muro e devono reagire».