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Guiebre, il mago dell’assist: «La Torres andrà lontano»

di Sandra Usai
Guiebre, il mago dell’assist: «La Torres andrà lontano»

L’entusiasmo di Abdul, 27enne originario del Burkina Faso: «La squadra ha un buon passo, io posso fare meglio e di più»

23 ottobre 2024
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Sassari Da buon diplomato in Grafica domenica ha disegnato la traiettoria giusta per mandare in gol il suo compagno e amico Zambataro, indirizzando lo scontro diretto con la Ternana verso un successo sfumato poi quasi subito per la Torres a causa di uno sfortunato autogol. Abdoul Guiebre, uno dei pezzi pregiati del mercato estivo rossoblù arrivato a Sassari in prestito dal Modena (serie B) e tra i protagonisti della promozione della Reggiana due stagioni fa, non si è esaltato nel momento della gioia e non si è rammaricato troppo quando è arrivata la "bastonata", come definisce lui l'episodio costato due punti.

«Per qualche minuto l'assist vincente a “Zamba” mi ha dato una grossa carica, ma per esperienza so che i bei momenti possono durare poco e infatti... Peccato, una vittoria in più nel nostro cammino ci stava. Ma in generale possiamo dirci soddisfatti per come sta andando, l'unica macchia è la partita persa con l'Arezzo».

Abdoul, 27 anni, è nato in Burkina Faso ma è arrivato con la famiglia nel forlivese quando ne aveva solo tre e alla domanda se si sente ormai romagnolo risponde: «Sono cresciuto con le tagliatelle a pranzo e il fufù, la polenta africana, a cena. Appartengo a due mondi, al primo impatto non sono espansivo e ho bisogno di conoscere bene le persone per aprirmi». Nell'avventura sassarese lo ha seguito la compagna somalo-egiziana Iman, che lo trascina nello shopping nei negozi della città. Poi ci sono gli amici della squadra: «Vado d'accordo con tutti ma frequento più spesso Zambataro e Varela, con cui avevo giocato insieme a Monopoli e Reggio Emilia, e anche Goglino e Petriccione. Ci vediamo per bere una spremuta o per andare a cena insieme». Rapporti che si cementano anche fuori dal campo rendono più solida una squadra e Guiebre è sempre più convinto di aver preso la decisione giusta scegliendo la Torres. «La proposta è arrivata a luglio, ho avuto buone referenze sull'ambiente e sulla società ma a convincermi davvero è stata una chiacchierata col diesse Colombino».

La stagione, sul piano personale, non sta ancora girando per il verso giusto e lo ammette con un pizzico di sconforto: «Mi aspetto molto di più da me stesso. Ho bisogno di ritrovarmi, prendere piena confidenza col gioco, ma ho compagni fantastici e un bravo mister che mi aiutano. Arrivo da un periodo poco felice, in cui ho giocato poco e mi sono un po' perso. So che posso fare meglio e di più, devo però ingranare a livello fisico. La squadra invece ha già preso un buon passo, è forte ma non deve avere pressioni. I primi conti si faranno al giro di boa».

Sulle frenate casalinghe di questa Torres non ha scusanti ma fa una constatazione: «Siamo svantaggiati dal campo, che non fa esprimere tutto il potenziale delle nostre qualità tecniche. Però ci rifacciamo in trasferta, ora andiamo a Legnago puntando al risultato massimo perché è questa la nostra mentalità. Quando segnerò? Dall'ultimo gol con la Reggiana è trascorso parecchio tempo, quasi due anni. Non ho un grande feeling con la rete, so che dovrei provarci di più ma mi viene più naturale l'assist, come domenica».

Solidarietà Intanto la Torres ha deciso di devolvere la propria parte dell’incasso spettante della sfida esterna di sabato in casa del Legnago Salus all’Associazione “San Martino” Aps, nell’ambito dell’iniziativa che vede lo stesso club di casa affiancare la comunità a sostegno di persone con disabilità. Il presidente del Legnago Salus, Davide Venturato: «Siamo felici che la Torres abbia voluto condividere con noi questa iniziativa. Una scelta che fa onore ai nostri avversari, ringrazio il presidente Udassi e il Gruppo Insula Sport».

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