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La scomparsa

Calcio, edilizia e il grande amore per la Torres: chi era “il baffo” Enzo Gavini

di Andrea Sini
Calcio, edilizia e il grande amore per la Torres: chi era “il baffo” Enzo Gavini

Protagonista di cinque stagioni con i rossoblù tra cui quella della promozione in serie C. E nel 1989, con le vecchie glorie, l’epica sfida con la nazionale cantanti di Morandi, Ruggeri e Mogol

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Sassari Dall’abilità nei colpi di testa con la maglia della sua amata Torres alla vocazione imprenditoriale. Dalla marcatura su Gigi Riva ai complessi residenziali del rione sassarese di Cappuccini, passando per la leggendaria sfida con Morandi, Ruggeri, Tozzi e gli altri big della Nazionale cantanti sul prato dell’Acquedotto. 

Enzo Gavini, scomparso a 77 anni a causa di un infarto, era un uomo di peso al centro della difesa, dove negli anni Settanta dominava come libero e come stopper tra serie C e Interregionale, ma anche nel mondo dell’imprenditoria locale. 
Difficile trovare un sassarese più sassarese di lui. Andava fierissimo di una vecchia foto in cui, bambino di 5-6 anni, sedeva in grembo al padre e accanto al nonno nella tribuna centrale dell’Acquedotto durante una partita della Torres. Arrivò a vestirne la maglia per 5 stagioni, tra il 1970 e il 1979, togliendosi la soddisfazione di essere tra i protagonisti della promozione in serie C del 1971-‘72, con una formazione che molti anziani ricordano ancora a memoria: Zaccheddu, Valeri, Iseppon, Marongiu, Gelli, Gavini, Grilli, Bigaran, Morosi, Cadeddu, Romano. 
In quegli anni, nella tradizionale amichevole col Cagliari di inizio o fine stagione, era al “baffo” Gavini - difensore arcigno ma corretto - che venivano solitamente affidate le cure di Gigi Riva. 
Militò a lungo anche con il Thiesi, in un’epoca d’oro per il calcio neroverde, ma nel frattempo si faceva sempre più viva in lui la voglia di prendere le redini dell’impresa edile di famiglia, già attiva dall’inizio degli anni Cinquanta grazie a suo padre Ico. 

Oltre ai tanti edifici residenziali tirati su a Cappuccini, con lui l’impresa si è occupata anche di riqualificazioni di importanti enti, dal Centro italiano femminile, al Consorzio agrario Santa Maria La Palma, sino alla realizzazione di capannoni industriali. Negli anni recenti l’azienda ha trovato nuova linfa grazie a due dei tre figli di Enzo, Salvatore e Giambattista, quest’ultimo consigliere comunale di maggioranza nello scorso mandato. 
Nel 2011 Enzo Gavini finì al centro di un’inchiesta per presunti abusi nella costruzione di un palazzo al Fosse della Noce. Inchiesta dalla quale uscì a testa alta nel 2017, assolto in Appello dopo aver dimostrato che le concessioni edilizie erano perfettamente regolari.

Il fulcro del suo mondo è stato sino a pochi giorni fa l’ufficio di viale San Francesco, dove quotidianamente riceveva clienti, vecchi compagni di squadra, tifosi e amici comuni. Con tanti ex compagni diede vita a fine anni Ottanta all’associazione Vecchie glorie rossoblù, della quale è stato a lungo presidente e principale forza trainante. Soltanto pochi giorni fa il gruppo di vecchi torresini aveva partecipato a un evento a Orgosolo, ultima di tantissime tappe fatte nel corso degli anni in tutta la Sardegna.

Curiosamente, il battesimo della squadra delle Vecchie glorie della Torres avvenne in occasione della leggendaria partita contro la Nazionale Cantanti. Era il 1989 e davanti a 12mila spettatori, sotto un diluvio torrenziale, i vari Morandi, Ruggeri, Tozzi, Barbarossa, Mogol, Bennato e Ramazzotti andarono a sbattere contro un allegro gruppo di signori con i capelli bianchi. Al centro della difesa, neanche a dirlo, c’era il baffo Enzo Gavini.

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