La Nuova Sardegna

cooperazione internazionale

Sassari fa passi da gigante in Vietnam

Prosegue a Huè il progetto di ricerca scientifica dell’Università

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SASSARI. Da un lato, creazione di infrastrutture sanitarie moderne, dall'altro formazione universitaria di alto livello. L’Università di Sassari prosegue a pieno ritmo il programma di cooperazione internazionale e il prossimo atto sarà l'avvio dei lavori dell'International institute for biomedical research and biotechnology, a Huè, che fa seguito al conferimento dei diplomi ai nove nove studenti vietnamiti che hanno completato il secondo anno del master internazionale dell'Università di Sassari in “Medical Biotechnology”. Durante la cerimonia, che si è svolta nei giorni scorsi all’interno del Festival della Scienza , è stata inoltre avviata ufficialmente la quarta edizione del master diretto dal professor Gigi Fiori.

«Si tratta di un programma biennale che prevede nel primo anno una serie di lezioni tenute in Vietnam da un gruppo di docenti universitari, la maggior parte dei quali provenienti da Sassari – dice il professor Fiori –, mentre nel secondo il percorso sarà inverso e saranno gli studenti vietnamiti a essere ospitati a Sassari dove potranno svolgere regolarmente le attività di lavoratorio e presentare le loro tesi, per ricevere poi un regolare diploma firmato dal rettore dell’Università di Sassari». In questi anni sono stati quindici i dottori di ricerca formati in “Life Sciences and Biotechnology”, e trenta gli studenti del Master in “Medical Biotechnology”. Le attività di cooperazione dell’Università di Sassari nel Vietnam sono cominciate nel 2001 su impulso del professor Piero Cappuccinelli e a dare l’avvio ufficiale è stata la firma firma di un accordo di collaborazione accademica con la Huè University of Medicine and Pharmacy.

Nel corso di questi quindici anni l’obiettivo principale è stato la realizzazione di laboratori-sentinella per le malattie infettive e quindi si è passati alla formazione di nuove figure professionale destinate a svolgere ruoli primari all’interno della struttura. «Sono state acquistate moderne attrezzature per il laboratorio, la terapia intensiva e la chirurgia pediatrica e messe a punto nuove metodiche di diagnostica molecolare e protocolli terapeutici e chirurgici – spiega il professor Cappuccinelli –. E' stato inoltre predisposto un piano per l'acquisto delle attrezzature per l'International Institute, con fondi già acquisiti Ma le strutture ospedaliere hanno bisogno di competenze, ed è per questo che portiamo avanti i master e i dottorati».

Un’altra parte importante dell’attività in Vietnam è il Progetto Carlo Urbani, dedicato al medico e microbiologo italiano che per primo individuò la Sars proprio ad Hanoi, in Vietnam, nel 2003, e che di Sars morì. In sua memoria, sono stati costruiti un laboratorio di diagnostica avanzata microbiologica e virologica, dotato di una sezione a livello di biosicurezza 3 per patogeni ad alto rischio e un reparto di terapia intensiva con stanze per l'isolamento di pazienti contagiosi. È stato inoltre elaborato il “master plan” per l'ospedale universitario ed è in preparazione il progetto esecutivo per la costruzione a Huè dell'International institute for Biomedical research and Biotechnology, di cui faranno parte le strutture del Carlo Urbani Center già operative.

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