Leo Di Caprio ha un’anima ambientalista
Da oggi su National Geographic il documentario “Punto di non ritorno” dedicato allo stato della Terra
NEW YORK. Quella di Leonardo DiCaprio per la salvaguardia ambientale è molto più di una passione che lo impegna quasi quanto il cinema, è piuttosto una vocazione, anzi una predestinazione. Lo spiega lui stesso nel documentario “Punto di non ritorno-Before the flood”, che ha prodotto e realizzato attraversando tutto il mondo e filmando con immagini spettacolari quanto angoscianti lo stato del pianeta ad un passo dalla catastrofe.
Il film, che sta girando molti festival da Toronto alla Festa di Roma, in un numero limitato di sale in America (per la selezione agli Oscar), in Italia si vedrà sul canale National Geographic il 30 ottobre ed è distribuito gratuitamente sulle piattaforme on line e sul sito Ansa.it per un totale di 171 paesi e 45 lingue. La regia è di Fisher Stevens, premio Oscar per il documentario The Cove. «Sono cresciuto nell'ambiente della controcultura hippie - dice l'attore premio Oscar che proprio durante le riprese di “The Revenant” ha ultimato la realizzazione del film - la testata del mio letto di ragazzo era un quadro di Hieronymus Bosch Il Giardino delle delizie con le allegorie di Adamo ed Eva. Sono sempre stato attento alle questioni ambientali, era proprio una fissazione sin da piccolo». DiCaprio, nominato nel 2014 dal presidente Ban Ki-Moon messaggero di Pace con delega sul Climate Change, apripista hollywoodiano per il green sin dai tempi in cui comprò un allora prototipo di auto ibrida, presidente della fondazione a suo nome impegnata in progetti sulla biodiversità, ha voluto metterci la faccia filmando come fosse un film d'azione le sue visite nei luoghi simbolo del cambiamento ambientale della Terra. L'incontro 10 anni fa quando era un giovane attore inseguito dalle fan, con l'allora vicepresidente Al Gore in occasione del primo dei documentari sull'ambiente, Una scomoda verità, lo formò definitivamente alla causa ambientale. «Sono pessimista rispetto alla situazione» dice l'attore, «tutto quello che ho visto mi ha terrorizzato. C'è solo un motivo di speranza, serve un cambiamento radicale immediato, una inversione di tendenza. Solo questo prima della fine. Adesso tocca a ciascuno di noi, cambiando stile di vita e con i propri comportamenti dettare nuove leggi al mercato. Cammina differente, consuma meno, mangia differente, scegli l'energia rinnovabile, vota meglio. E a ciascun paese spetta la responsabilità di cambiare in fretta».
DiCaprio ha impiegato due anni per realizzare Before the flood, che annovera tra i produttori anche l'amico Martin Scorsese.