Racconti erranti per scoprire la Sassari noir
Passeggiata con lo storico nei luoghi oscuri della città e incontri teatrali con i fantasmi dei protagonisti di fatti di sangue
SASSARI. Brividi di orrore e di curiosità, nonostante il tepore della prima serata con l’ora legale, hanno attraversato domenica i partecipanti ai “Racconti erranti”, un evento in prima regionale ideato e diretto da Monica De Murtas e organizzato dall’associazione culturale Tabula Rasa con il patrocinio del Comune di Sassari.
Una passeggiata per le vie, le corti del centro storico, da piazza Castello fino ai sotterranei del Vecchio Mulino di via Frigaglia, per riscoprire – attraverso un racconto vivificato da intermezzi teatrali – storie inquietanti, delitti dimenticati e personaggi sinistri della città dei secoli scorsi. Del resto, domenica era la vigilia di Halloween e l’atmosfera è stata propizia ai tanti curiosi che hanno voluto seguire lo storico dell’arte Alessandro Ponzeletti, novello Virgilio, in un’appassionante discesa nei gironi dei misteri sassaresi. Ponzeletti ha rievocato l’assassinio del conte Arborio Mella, avvenuto nell’omonimo palazzo di piazza Tola una notte di tormenta del 1845; il cadavere in putrefazione, scoperto in seguito a degli strani gorgoglii sotto il pavimento della Chiesa di Santa Caterina, che fino a metà del XIX secolo sorgeva in piazza Azuni; lo spirito dispettoso che, così si mormora, si diverte di tanto in tanto, in via Cesare Battisti, a mettere in disordine le scrivanie degli impiegati nel palazzo della banca, appartenuto un tempo a una famiglia nobile.
E, ancora, lo storico ha guidato i suoi ascoltatori nei luoghi dove un tempo i debitori insolventi erano messi alla berlina (a poca distanza dall’attuale biblioteca comunale); nell’angolo tra largo Sebastiano Satta e corso Vittorio Emanuele dove, durante la dominazione piemontese, sorgevano, lugubri, le forche; a Quadrato Frasso, più noto con il nome sinistro di Patiu di lu diaulu, dove, secondo la leggenda avrebbe abitato l’ultimo boia in attività a Sassari.
I veri protagonisti della serata sono stati, però, i fantasmi romantici di Minnia Quesada e Michele Delitala (interpretati da Alice Friggia e Jacopo Falugiani), che hanno raccontato al pubblico il loro amore, nato a metà dell’Ottocento, osteggiato dalla madre di lei e poi conclusosi tragicamente con la morte accidentale della fanciulla per mano del suo amato. L’itinerario ha toccato la corte della Murighessa, davanti al ristorante l’ “Assassino”, dove è stato ricostruito uno spazio scenico in cui il pubblico ha potuto rivivere la tragica storia di due innamorati. L’evento ha avuto il suo clou nei sotterranei del Vecchio Mulino, trasformato per l’occasione in una cella dell’antico carcere di San Leonardo, con un progetto definito di “teatro sonoro” dal suo ideatore, l’attore e sound designer Matteo Gazzolo. Nella cripta medioevale scavata nella roccia il pubblico ha assistito agli ultimi istanti di vita di don Michele Delitala, accompagnato dalla muta presenza dello spirito della sua amata Minnia. Sul palco, nella parte del frate, anche Roberto Bilardi e lo stesso Gazzolo che ha interpretato il medico. Tra i fantasmi erranti, anche Francesca Fuffa e Sara Giordanelli. Costumi di Alessandra Mura, luci e fonica di Tony Grandi, assistenza tecnica itinerante della RManagement. Il secondo appuntamento con “Racconti erranti” è per le giornate del 24, 25, 26 novembre al Palazzo della Frumentaria con l’evento “Gli statuti sassaresi. La legge del vivere in comune”. (Info e prenotazioni 338-7763455)