Il “mammo-casalingo” che vuole stupire i giudici di Masterchef
Daniele Cui, 38 anni, nella cucina più prestigiosa della tv Tutti contro Joe Bastianich che lo maltratta e lo boccia
SASSARI. La tradizionale, pesantissima pacca sulle spalle del gigantesco Antonino Cannavacciuolo ha proiettato Daniele tra i venti concorrenti della Masterclass di Masterchef, il cooking-show in onda su Sky Uno il giovedì sera che nonostante qualche critica anche quest’anno continua a macinare ascolti da record. La Sardegna, che pure negli anni scorsi ha espresso tanti talenti e personaggi nei talent musicali e anche nel Grande Fratello, non aveva mai avuto un concorrente nella gara culinaria più famosa della tv ma la sesta edizione è stata quella buona: il “Mammo e casalingo” di Selargius, come si è autodefinito durante l’ultimo test, è entrato nel gruppo dei venti aspiranti al titolo di nuovo Masterchef italiano.
Tutti contro Joe. Daniele Cui, 38 anni, si è giocato l’ingresso in cucina presentando la sua burrida, piatto tipico del sud dell’isola a base di gattuccio che ha infatti denominato “Gattuccio dei miei stivali”. Il giudizio dei tre chef Bruno Barbieri (che la lodato il coraggio di presentare un piatto a base di un pesce fuori dai soliti schemi), Carlo Cracco e Antonino Cannavacciuolo è stato positivo, mentre il manager Joe Bastianich, il più cattivo della squadra dei giudici, è andato giù pesante attirandosi le critiche del popolo dei social network e anche della critica televisiva. “Sorridi perché stai a casa a non fare un c...” è stato il suo esordio, quando ha saputo che Daniele, geometra, da tre anni è disoccupato e si occupa delle faccende domestiche e dei due figli mentre la moglie, consulente del lavoro, porta i soldi a casa. «Masterchef per me è un’occasione per rilanciarmi facendo qualcosa che mi piace» è stata la risposta, ma Bastianich lo ha bocciato accusandolo di essere uno di poca ambizione. Gli chef, però, sono stati di parere opposto e gli hanno consegnato l’agognato grembiule dopo anche un difficile test sul purè.
Autodidatta in famiglia. La storia di Daniele, ed è anche su questo che il critico della Stampa Luca Dondoni ha bacchettato Joe Bastianich («non ha la minima idea di quanta ambizione alberghi nei sardi; soprattutto in coloro che abitano nell’hinterland cagliaritano o nel Sulcis dove ci sono così tanti problemi di lavoro che l’ambizione questa gente la potrebbe regalare a mazzi»), è in realtà una delle tante delle ultime generazioni dell’isola: ha imparato a cucinare a casa con la mamma, è andato a lavorare nella Penisola per qualche anno, è tornato ed è rimasto senza lavoro. «La passione per la cucina nasce sin da piccolo guardando la mamma, successivamente diventa una necessità, visto che per lavoro sono stato fuori da casa e visto che, ora che non ho un’occupazione, cucino per la mia famiglia. Sono stati mio nonno materno e mia mamma ad avermi insegnato a cucinare: la mia è una cucina casalinga. Seguo programmi tv, ricettari, consigli, ma ricerco sempre la sfumatura personale» è la storia che Daniele racconta nel profilo personale sul sito web del programma.
Primi piatti e tradizione. Daniele durante la puntata ha dichiarato che la cosa che più gli piace è unire il pesce ai primi piatti. E nella scheda sfodera le sue preferenze “extra mare”: pasta coi carciofi all'olio piccante e scorza di limone, “Is Tallarinus” piatto campidanese (spaghetti fini cotti nel brodo di carne di pecora ed uniti ad un formaggio acido e zafferano, ottenendo così un timballo da ripassare al forno) che gli ricorda momenti belle della sua infanzia, fregola sarda, carne di maiale e zucchine. E ha convinto i giudici con la sua cucina e soprattutto con la promessa finale di impegnarsi fino in fondo per sfruttare fino in fondo l’occasione. Per sè e per la sua famiglia.