Un ciclo di conferenze nel primo centenario della rotta di Caporetto
SASSARI . Nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della prima Guerra Mondiale il Comando militare esercito Sardegna e il Comitato sardo per il centenario della Grande Guerra hanno sviluppato...
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SASSARI . Nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della prima Guerra Mondiale il Comando militare esercito Sardegna e il Comitato sardo per il centenario della Grande Guerra hanno sviluppato un progetto di analisi storica e culturale incentrato sulla ricorrenza del centesimo anniversario dai fatti d’arme di Caporetto.
Infatti, alle due della mattina del 24 ottobre di cento anni fa, le armate austriache e tedesche, dopo un incessante fuoco di artiglieria, dettero il via alla dodicesima battaglia dell’Isonzo, determinando un duro e sanguinoso cimento all’Esercito italiano. Lo scontro tra le truppe italiane e quelle austriache si concluse con la celebre rotta delle truppe italiane che si dovettero ritirare fino al fiume Piave. Per ricordare quegli eventi, negli anni novanta è stato costruito su un colle il sacrario di Sant’Antonio che custodisce le salme di 7014 soldati italiani.
Per rivivere quei tragici momenti e per non dimenticare coloro che perirono e si sbandarono, nonché quelli che seppero reagire, organizzarsi e combattere, contro un nemico numericamente superiore ed emotivamente più agguerrito, il Comando militare esercito Sardegna e il Comitato sardo per il centenario della Grande Guerra hanno organizzato un ciclo di conferenze storiche che porteranno a riflettere su molteplici aspetti della battaglia di Caporetto divenuta, nel tempo, simbolo e metafora degli insuccessi nazionali.
Il ciclo di conferenze si svolgerà, in successione settimanale, presso i quattro capoluoghi di Provincia sardi e si aprirà oggi, alle 17, nell’Aula Magna dell’Università di Sassari. Il Generale Giovanni Domenico Pintus, Comandante del comando militare esercito sardegna, introdurrà la manifestazione dando poi spazio agli interventi del professore Guido Pescosolido, professore ordinario di storia moderna alla Luiss e all’Università La Sapienza di Roma, e della professoressa Giuseppina Fois, professore associato di storia contemporanea presso la facoltà di Lettere dell’Università di Sassari.
A seguire, nel capoluogo turritano, in Piazza Castello, “la notte europea dei ricercatori 2017”, evento curato dall’Università degli Studi di Sassari.
Infatti, alle due della mattina del 24 ottobre di cento anni fa, le armate austriache e tedesche, dopo un incessante fuoco di artiglieria, dettero il via alla dodicesima battaglia dell’Isonzo, determinando un duro e sanguinoso cimento all’Esercito italiano. Lo scontro tra le truppe italiane e quelle austriache si concluse con la celebre rotta delle truppe italiane che si dovettero ritirare fino al fiume Piave. Per ricordare quegli eventi, negli anni novanta è stato costruito su un colle il sacrario di Sant’Antonio che custodisce le salme di 7014 soldati italiani.
Per rivivere quei tragici momenti e per non dimenticare coloro che perirono e si sbandarono, nonché quelli che seppero reagire, organizzarsi e combattere, contro un nemico numericamente superiore ed emotivamente più agguerrito, il Comando militare esercito Sardegna e il Comitato sardo per il centenario della Grande Guerra hanno organizzato un ciclo di conferenze storiche che porteranno a riflettere su molteplici aspetti della battaglia di Caporetto divenuta, nel tempo, simbolo e metafora degli insuccessi nazionali.
Il ciclo di conferenze si svolgerà, in successione settimanale, presso i quattro capoluoghi di Provincia sardi e si aprirà oggi, alle 17, nell’Aula Magna dell’Università di Sassari. Il Generale Giovanni Domenico Pintus, Comandante del comando militare esercito sardegna, introdurrà la manifestazione dando poi spazio agli interventi del professore Guido Pescosolido, professore ordinario di storia moderna alla Luiss e all’Università La Sapienza di Roma, e della professoressa Giuseppina Fois, professore associato di storia contemporanea presso la facoltà di Lettere dell’Università di Sassari.
A seguire, nel capoluogo turritano, in Piazza Castello, “la notte europea dei ricercatori 2017”, evento curato dall’Università degli Studi di Sassari.