La Nuova Sardegna

Il cinema allunga la vita: spot di Massimo Lopez coi ragazzi di Monte Rosello

Andrea Massidda
Massimo Lopez con il gruppo Poliss Film
Massimo Lopez con il gruppo Poliss Film

L’attore della réclame Sip a Sassari in veste di testimonial. Una promozione a episodi fatta con Poliss Film

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SASSARI. In un fortino a difesa di chissà quale deserto il plotone d’esecuzione, con indosso divise che ricordano quelle della Légion étrangère, ha caricato i fucili ed è ormai pronto a fare fuoco contro il condannato a morte. Ma non prima che l’ufficiale chieda al poveretto di esprimere il classico “ultimo desiderio”. «Potrei fare una telefonata?», supplica. In quel momento la cupa colonna sonora diventa una specie di tarantella e la vittima predestinata si dilunga in un’interminabile chiacchierata a distanza con parenti e amici che alla fine gli eviterà la triste sorte. È la sintesi di “Una telefonata ti salva la vita”, pluripremiato spot televisivo della Sip (non era ancora Telecom) in onda negli anni Novanta su tutte le emittenti italiane. Protagonista, un giovane Massimo Lopez, che dai teatri e dai varietà televisivi provava a cimentarsi con quello che forse è il primo esempio di annuncio pubblicitario realizzato in forma di mini serie. Un successo strepitoso che ora l’attore ascolano ha in qualche modo riproposto a Sassari per promuovere il nuovo corso gratuito di Poliss film, il laboratorio di cinema realizzato dalla Cinemascetti nel Centro di aggregazione di via Baldedda, nel quartiere di Monte Rosello.

Lopez, mattatore televisivo del leggendario “Trio”, ha infatti realizzato uno spot semiserio di cinque episodi nel quale il regista Marco Demurtas, la teatroterapista Viola Ledda e alcuni giovani allievi cercano di convincere il comico della bontà dell’iniziativa, incontrando la sua riluttanza (lui si nega sempre o finge di essere un’altra persona camuffando la sua voce e sciorinando così una serie di sue celebri imitazioni e personaggi tra cui Papa Ratzinger e la Monaca di Monza, nella sua storica parodia televisiva de “I Promessi sposi”). Si tratta ovviamente di un éscamotage ironico per parlare del Centro di aggregazione Poliss. I cinque spot realizzati al Poliss, attivo da dieci anni, sono già visibili su internet, e sono il risultato di un seminario sulla comunicazione televisiva e sulla serialità pubblicitaria della quale Massimo Lopez è sicuramente il pioniere.

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