La Nuova Sardegna

«Sempre la guardia alta contro il nemico invisibile»

di Gabriella Grimaldi
«Sempre la guardia alta contro il nemico invisibile»

Il libro di Barbara Gallavotti domani sarà in edicola con il giornale Mercoledì 6 maggio “I vaccini dell’era globale” di Lino Rappuoli e Lisa Vozza

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SASSARI. «Q uesto libro racconta la storia di due mondi: quello degli uomini e quello, invisibile, dei microrganismi. Due pianeti diversi, abitati da forme di vita diversissime, in guerra permanente tra loro. Questi minuscoli esseri sono stati capaci di uccidere più uomini di qualsiasi armata sulla Terra, con un numero di vittime incalcolabile. E pensare che sono nostri parenti. Se infatti mettessimo in fila una immaginaria galleria di antenati, risalendo indietro per quasi quattro miliardi di anni, è a loro che arriveremmo: i batteri. I batteri sono stati i primi ad arrivare sulla Terra, e saranno con ogni probabilità gli ultimi ad andarsene»... «ma nel corso dell’evoluzione sono emersi miriadi di altri microrganismi che oggi abitano nel nostro corpo, come quelle micidiali forme intermedie tra la vita e la non-vita che sono i virus».

È con queste parole che Piero Angela presenta, nella prefazione, il libro “Le grandi epidemie. Come difendersi”della giornalista, divulgatrice scientifica e autrice di tanti servizi per Superquark e Ulisse Barbara Gallavotti che mercoledì 29 aprile sarà in vendita abbinato alla Nuova Sardegna (4.50 euro oltre al prezzo del quotidiano). Mercoledì 6 maggio invece la Nuova offre in abbinamento (sempre 4.50 più il prezzo del giornale) il saggio “I vaccini dell’era globale” scritto da Lino Rappuoli e Lisa Vozza.

Il volume di Gallavotti, arricchito da statistiche, dati epidemiologici, spiegazioni semplici di concetti scientifici complessi e interviste a infettivologi ed esperti di diffusione delle malattie contagiose parla proprio delle epidemie su larga scala che ha conosciuto l’umanità nel corso dei secoli, e spiega perché i virus e i batteri siano sempre in agguato, pronti a colpirci, appena abbassiamo la guardia.

Il progetto, come sottolinea la stessa autrice «era quello di mettere a fuoco una panoramica sul nostro rapporto con le malattie infettive. Spiegare che cosa hanno rappresentato questi nemici invincibili per l’umanità e tentare di illustrare i rischi che corriamo e come evitarli». I numeri del passato sono impressionanti: milioni di milioni di morti. La storia è un susseguirsi di epidemie che hanno falciato intere popolazioni. Il libro, appunto, racconta le tragedie avvenute ovunque nel mondo quando l’umanità era inerme di fronte a questi flagelli. E racconta come la ricerca scientifica sia finalmente riuscita a trovare le armi efficaci per combattere questa guerra: in particolare i vaccini e gli antibiotici.

In particolare rispetto ai vaccini il volume offre ampie spiegazioni sulla loro scoperta (all’inizio quasi casuale) e sul loro impiego ma anche sui pericoli derivanti dal non usarli. Sono molte infatti le fake news che circolano sulla presunta dannosità di questi presidi e su effetti collaterali gravissimi che potrebbero provocare come ad esempio l’insorgere di alcune forme di autismo.

Barbara Gallavotti spiega in maniera chiara quanto invece convenga mettersi al riparo, quando è possibile, con le armi che abbiamo a disposizione. E lo fa narrando alcuni casi storici come fosse un romanzo a partire dalla pestilenza che devastò l’antica Grecia, alle morti per morbillo fino alla diffusione, ai giorni nostri, di malattie prima sconosciute come l’Aids e il morbo dal virus Ebola. Un caso interessante fra quelli narrati è l’epidemia di colera che nel 1854 colpì Londra a partire dal suo cuore: Soho. Suggestivo è il modo in cui un medico riuscì, con un’azione da detective, a risalire alla “fonte” del contagio, la famigerata pompa di Broad Street da cui prelevavano l’acqua le persone che contrassero la malattia. Oppure la storia del paziente tibetano che nel 2010 arrivò in Svizzera per stabilirsi a Basilea. Da qualche parte però, nel suo lungo viaggio, l’uomo aveva raccolto qualcosa che ora si stava moltiplicando nel suo corpo: una forma di Mycobacterium tuberculosis, l’agente infettivo che causa la tubercolosi, una malattia quasi dimenticata nel Vecchio Mondo. La vicenda di questo paziente, risolta soltanto nel 2015, dimostra che rispetto agli agenti infettivi bisogna sempre tenere alta la guardia.

Un libro scritto un anno fa che oggi, alla luce di quanto sta accadendo, suona a tratti profetico.

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