La Nuova Sardegna

Olbia film network, Ginevra Francesconi: «Il diploma e il Nastro tutto in due giorni»

Paolo Ardovino
Olbia film network, Ginevra Francesconi: «Il diploma e il Nastro tutto in due giorni»

L'attrice diciottenne lunedì ha dato l'esame di Stato e martedì ha vinto l'ambìto premio cinematografico

27 giugno 2021
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È in quella fase della vita, Ginevra Francesconi, dove quando viene intervistata forse si tende a parlare più della sua età che di pura recitazione, questo è vero. Ma è giustificabile: a 18 anni conta già alcuni film vissuti in primo piano e non è da tutti. Poi colpisce l'incredibile maturità, sullo schermo e di fronte ai taccuini, di quella che prima che un'attrice è una ragazza che si sta costruendo la vita. Ospite all'Olbia film network come protagonista di "Regina", pellicola proiettata ieri sera nella sala a cielo aperto di via Dante, Francesconi arriva dal trionfo ai Nastri d'Argento. Anche questo, mica poco.

Che significato ha per lei "Regina", andato in scena ieri sera qui a Olbia? «Un film che porto nel cuore. Per forza, prima di arrivare al set c'è stata una fase preparatoria di un anno, perciò tutti coloro che ci hanno lavorato lo portano dentro. Per quanto riguarda la storia, fondamentalmente parla del racconto del senso di colpa, sia di un'adolescente che di un genitore. Una figlia è una persona prima che una figlia e così equivale per un padre».

Qualche mese fa a Vanity Fair aveva detto che fantasticava già su un discorso da tenere in occasione di un grande riconoscimento. L'attesa è stata più breve del previsto: è fresca vincitrice del premio Graziella Bonacchi ai Nastri d'Argento. «Sì! Ed è arrivato in modo veramente inaspettato. Ero appena uscita dalla scuola guida quando ho ricevuto la notizia, fin lì era una giornata tranquilla. È stato così: un evento inaspettato e un onore immenso vedere me piccolissima in mezzo a un mondo di grandi. La definirei una emozionante ciliegina sulla torta». Il premio l'è stato conferito non per uno ma per due film, "Regina", appunto, e "Genitori vs influencer". «Due film tra l'altro così diversi, uno d'autore e l'altro una commedia. Quando l'ho ricevuto mi sono detta soddisfatta, anche se fa sempre un po' paura dirlo».

Ginevra Francesconi, 18 anni, in effetti ha ancora un'altra vita dietro al cinema. La scuola guida, il liceo. A proposito, com'è andata quest'anno? «Bene, mi sono diplomata giusto questa settimana. Lunedì mattina ho finito gli esami e martedì sera ero ai Nastri d'Argento. Fa un po' effetto. Ho concluso il mio percorso al liceo scientifico, è stato impegnativo ma ero serena. Continuare? Mi piacerebbe studiare criminologia, è una passione che mi porto dietro da qualche tempo. Vedremo, in fondo non è proprio il mio piano A».

No infatti, c'è una carriera già ben avviata. Nelle ultime pellicole che l'hanno vista protagonista è presente la dicotomia giovani-adulti. Quanto è larga la forbice generazionale? «Come raccontano i film, adulti e adolescenti non sono così diversi. Questi ultimi sono in una fase di crescita delicata, i primi sono chiamati ad accompagnarli. Per ora mi trovo a recitare sempre ruoli come figlia di qualcuno, mi fa riflettere su situazioni che riconosco anche nella vita reale. O al contrario, se mi capita di interpretare personaggi un po' più giovani di me, lo faccio con la consapevolezza di aver superato quegli scalini».

Tipici dell'adolescenza sono i dubbi sul futuro, lei sembra invece molto decisa su chi essere. «Vero, semplicemente perché ho delle ambizioni ma mi godo bene quello che ho adesso. Sono improntata sul presente, sul crearmi una base importante». A pensarci ha già fatto esperienza in diversi generi tra tv e cinema, ma quali sono i film che preferisce? «Mi ritrovo di più nel film d'autore, che si basa sull'introspezione».

In generale, i suoi coetanei tendono a essere esterofili nei gusti cinematografici. A lei cosa piace guardare? «Sono molto legata al cinema italiano. Un film nuovissimo che mi ha colpito è "I predatori" di Pietro Castellitto, è la sua opera prima e mi piace quel tipo di racconto».

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