La Nuova Sardegna

Marras torna in passerella tra caviale e merletti sardi

di Angiola Bellu
Marras torna in passerella tra caviale e merletti sardi

La sfilata-show dello stilista algherese ispirata alle atmosfere moscovite. In primo piano la consueta poetica senza tempo declinata al futuro

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Dopo due anni difficilissimi, torna finalmente in presenza la Milano Fashion Week con la moda donna per il prossimo autunno/inverno. Con grande emozione la città accoglie gli stilisti, i clienti, i turisti e la stampa internazionale. Tra gli eventi più attesi, ieri si è svolto l’incredibile show targato Antonio Marras, reduce dal grande successo della sua sfilata moscovita. Alghero chiama, Mosca risponde: lo Spazio milanese della Maison accoglie una particolare “Colazione da Marras”, in cui lo spettatore si trova immerso nella poetica e rarefatta atmosfera moscovita senza tempo, concepita dal genio visionario dello stilista sardo. Il vento di Sardegna ha sfiorato il teatro di Checov per avvolgere l’ineffabile Ocie Ciornie, il film cult di Nikita Michalkov del 1987. Ancora una volta Marras riesce a stupirci con uno spettacolo che rovescia completamente i canoni delle passerelle. Il fil rouge della narrazione è l’omaggio all’amicizia tra Marras e la sua Mosca, rappresentata dal suo partner commerciale “Il Bosco dei ciliegi”.

Se fuori soffiano venti di guerra con confini di ferro che si armano sempre di più, da Marras i confini si sgretolano: gli spettatori sono tutt’uno con lo spettacolo, si muovono e interagiscono con la scena, creando un onirico fuoco d’artificio: un caravanserraglio lo definisce lo stilista, in cui lo sguardo si perde tra i mille piani narrativi di cinema, teatro, ipnotiche movenze dei performer, tableaux vivants. Tra caviale e dolci sardi, tra pizzi impalpabili e colbacchi. C’è la lunga storia artistica di Antonio Marras. La sfilata-non sfilata diventa luogo di nostalgia e rimembranza. E tutto è avvolto e accompagnato da abiti stupendi, definiti per assonanza e contrasto, come sempre e come non mai. Ammiriamo i pezzi unici come le giacche da uomo in tweed che riassumo tutti i tessuti della collezione, ricamate con gli scarti delle lavorazioni. Negli stand c’è un’esplosione di turchesi, di colori panna, e di tantissimo ecrù. Ci sono i velluti preziosi, il grigio severo che si abbina a tessuti leggeri, impalpabili, luminosi. C’è una sfilza di avvolgenti cappotti doppi e tripli, c’è la maglieria super color con i Quattro Mori. Non mancano i Principe di Galles arricchiti da tralci di ricami e intarsi di tessuti.

Marras ci racconta che, ancora una volta, ha messo il cuore nelle sue creazioni. «Questo show è la mia storia fino ad oggi – ci dice –. C’è la scritta Stramilano che ho realizzato 12 anni fa, ci sono i tappeti che ho fatto realizzare per il G8. Questa sfilata, come non mai, racconta quelli che sono i nostri rapporti con la Russia. Con loro abbiamo aperto il primo negozio all’estero, abbiamo fatto le prime sfilate internazionali. Purtroppo viviamo, in questi giorni, sotto la minaccia di guerra». E come è possibile vivere tutto questo? «Ribadisco un fatto – risponde lui –: noi abbiamo con i nostri partner russi un rapporto straordinario da più di vent’anni. Le situazioni che si possono creare in politica internazionale non possiamo gestirle. Quello che noi stiano facendo è condividere con le persone le nostre conoscenze. Incontrandoci e dialogando. Ora tutto questo ci sembra ancora più importante».

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