La Nuova Sardegna

Musica

4 the island, l’esordio è già storia per il collettivo Nuova Sardegna

di Paolo Ardovino
4 the island, l’esordio è già storia per il collettivo Nuova Sardegna

Dopo la Machete, una nuova generazione di rapper

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Appuntamento con la storia, della musica. Il collettivo Nuova Sardegna dopo una serie di collaborazioni, singoli e concerti, finalmente esce con 4 the island . Il primo album per gli artisti di Cagliari, Sassari e Alghero uniti. Più di un decennio dopo, la Sardegna si bagna nell’hip-hop e l’uscita di questo disco porta con sé un’impronta storica almeno quanto fu l’esordio della Machete. Ma i parallelismi iniziano e finiscono qui. Perché il gruppo di rapper e producer attuale parla attraverso la trap e fotografa un’epoca totalmente diversa.

Protagonisti Un salto in alto col botto, dato che la Nuova Sardegna si affaccia con una prima uscita discografica pubblicata da Virgin records Italia / Universal music italia.

4 the island, da leggere «for the island», una dedica all’isola sin dal titolo, è disponibile in tutte le piattaforme streaming. Un disco «senza featuring esterni», ci tengono a precisare i diretti interessati nel lancio. Bastano loro dieci, tutti insieme, chi con la voce e chi con i beat, mescolati nelle sedici tracce complessive. Low Red, sassarese, già adocchiato da un produttore di lunga data come Night Skinny; Praci, di Cagliari, uno stile ibrido tra trap e rap old school; Sgribaz, anche lui di Cagliari, particolarmente presente nelle tracce emotive e di storytelling; Luchetto, di Sassari, legato agli stilemi trap; Razer.Rah, di Alghero, tra le voci che spiccano di più per personalità; Rico Pmf, sassarese, particolarmente legato alla wave statunitense; Cage.488, anche lui da Sassari, dicono emerga nei momenti in live. Queste le penne e le voci del collettivo, mentre a manovrare manopole e basi sono Ilovethisbeat, di Sassari, Enomoney, cagliaritano, e Prisoner, sassarese.

Progetto ambizioso L’album dopo qualche ascolto si può già dire che non è un tentativo, è un colpo riuscito. Prima premessa: serve un orecchio abituato. Non è un posto per boomer nostalgici e che già si fanno andare bene certi nomi rap solo se hanno gli strumenti. Questo disco è un punto di ritrovo della nuova generazione. Parla ai ragazzi di oggi, con la loro lingua e con i loro suoni. Seconda premessa: distinguere autocelebrazione da senso di appartenenza. «Se parli dell’isola parli di noi/come per l’Italia maccheroni», «da dove veniamo ci vedono come supereroi», «In Italia ho creato un ponte da Cagliari a Milano». Brevi estratti dalle canzoni nella tracklist che non vanno intesi come calco dell’ormai classico tòpos tanto caro ai rapper secondo cui io sono io e tu non sei niente. Piuttosto, è un riferimento continuo al legame con le radici geografiche di origine. E non ci sono esagerazioni, perché questi ragazzi, tutti classe ’98 in giù, sono già dei beniamini e 4 the island era un esordio molto atteso. Basti pensare che lo scorso aprile una parte di Ns ha dato appuntamento via social in piazza Yenne, a Cagliari, e in poche ore si sono radunati in centinaia.

Grande pubblico La Sardegna è onnipresente, specie nella retorica dei ragazzi che vengono dal nulla e nonostante ciò riescono a farsi ascoltare oltremare. Qualcuno sembra avere un’identità artistica più forte ma il successo sta nella squadra. La qualità è alta, il trittico iniziale “Nuova Sardegna”, “Local heroes” e “Pretty girls love Sardinia” suona da radio. Uniti dal 2020, Adesso si attende il riscontro del grandissimo pubblico. Come dicono loro, «non è un sogno ma una mission».

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