4 the island, l’esordio è già storia per il collettivo Nuova Sardegna
Dopo la Machete, una nuova generazione di rapper
Appuntamento con la storia, della musica. Il collettivo Nuova Sardegna dopo una serie di collaborazioni, singoli e concerti, finalmente esce con 4 the island . Il primo album per gli artisti di Cagliari, Sassari e Alghero uniti. Più di un decennio dopo, la Sardegna si bagna nell’hip-hop e l’uscita di questo disco porta con sé un’impronta storica almeno quanto fu l’esordio della Machete. Ma i parallelismi iniziano e finiscono qui. Perché il gruppo di rapper e producer attuale parla attraverso la trap e fotografa un’epoca totalmente diversa.
Protagonisti Un salto in alto col botto, dato che la Nuova Sardegna si affaccia con una prima uscita discografica pubblicata da Virgin records Italia / Universal music italia.
4 the island, da leggere «for the island», una dedica all’isola sin dal titolo, è disponibile in tutte le piattaforme streaming. Un disco «senza featuring esterni», ci tengono a precisare i diretti interessati nel lancio. Bastano loro dieci, tutti insieme, chi con la voce e chi con i beat, mescolati nelle sedici tracce complessive. Low Red, sassarese, già adocchiato da un produttore di lunga data come Night Skinny; Praci, di Cagliari, uno stile ibrido tra trap e rap old school; Sgribaz, anche lui di Cagliari, particolarmente presente nelle tracce emotive e di storytelling; Luchetto, di Sassari, legato agli stilemi trap; Razer.Rah, di Alghero, tra le voci che spiccano di più per personalità; Rico Pmf, sassarese, particolarmente legato alla wave statunitense; Cage.488, anche lui da Sassari, dicono emerga nei momenti in live. Queste le penne e le voci del collettivo, mentre a manovrare manopole e basi sono Ilovethisbeat, di Sassari, Enomoney, cagliaritano, e Prisoner, sassarese.
Progetto ambizioso L’album dopo qualche ascolto si può già dire che non è un tentativo, è un colpo riuscito. Prima premessa: serve un orecchio abituato. Non è un posto per boomer nostalgici e che già si fanno andare bene certi nomi rap solo se hanno gli strumenti. Questo disco è un punto di ritrovo della nuova generazione. Parla ai ragazzi di oggi, con la loro lingua e con i loro suoni. Seconda premessa: distinguere autocelebrazione da senso di appartenenza. «Se parli dell’isola parli di noi/come per l’Italia maccheroni», «da dove veniamo ci vedono come supereroi», «In Italia ho creato un ponte da Cagliari a Milano». Brevi estratti dalle canzoni nella tracklist che non vanno intesi come calco dell’ormai classico tòpos tanto caro ai rapper secondo cui io sono io e tu non sei niente. Piuttosto, è un riferimento continuo al legame con le radici geografiche di origine. E non ci sono esagerazioni, perché questi ragazzi, tutti classe ’98 in giù, sono già dei beniamini e 4 the island era un esordio molto atteso. Basti pensare che lo scorso aprile una parte di Ns ha dato appuntamento via social in piazza Yenne, a Cagliari, e in poche ore si sono radunati in centinaia.
Grande pubblico La Sardegna è onnipresente, specie nella retorica dei ragazzi che vengono dal nulla e nonostante ciò riescono a farsi ascoltare oltremare. Qualcuno sembra avere un’identità artistica più forte ma il successo sta nella squadra. La qualità è alta, il trittico iniziale “Nuova Sardegna”, “Local heroes” e “Pretty girls love Sardinia” suona da radio. Uniti dal 2020, Adesso si attende il riscontro del grandissimo pubblico. Come dicono loro, «non è un sogno ma una mission».