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Cinema

Mostra di Venezia, il toto-Leone: Brady Corbet, Pedro Almodovar, Walter Salles


	(Alessandro Nivola e Adrien Brody in “The brutalist”)
(Alessandro Nivola e Adrien Brody in “The brutalist”)

Ancora grande incertezza sul vincitore. Poche chance per gli italiani Luca Guadagnino e Gianni Amelio

06 settembre 2024
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“The Brutalist” (favorito per i bookie internazionali), oppure “La stanza accanto” o “Ainda Estou Aqui”. Con l'Italia che spera in “Queer” di Luca Guadagnino. La corsa al Leone d'Oro nella 81esima Mostra del cinema di Venezia, che si concluderà questa sera, è incerta e aperta a possibili sorprese.

Se infatti un anno fa “Povere creature!” di Yorgos Lanthimos aveva convinto tutti, critici e giuria, l'edizione 2024 non presenta un favorito vero e proprio a poche ore dalla cerimonia di premiazione finale. Il film di Brady Corbet racconta la storia dell'architetto ebreo Laszlo Toth, emigrato dall’Ungheria negli Stati Uniti nel 1947, e in oltre tre ore e mezza esplora il percorso del protagonista, interpretato da un Adrien Brody pienamente in corsa anche per la Coppa Volpi. Nel cast anche Alessandro Nivola, il nipote di Costantino, star del cinema hollywodiano. Chance concrete anche per la pellicola brasiliana di Walter Salles, “Ainda estou auqui”, apprezzata in particolare dalla stampa straniera, che ricostruisce la storia della moglie di un desaparecido chiamata a salvare la famiglia dopo l'arresto del marito. Fernanda Torres - figlia di Fernanda Montenegro, originaria di Bonarcado e anche lei nel cast del film - viene accreditata come favorita per la Coppa Volpi come miglior attrice, per la quale sono in corsa anche Julianne Moore e Tilda Swinton. Le due star rubano infatti la scena in “La stanza accanto” di Pedro Almodovar, al primo lungometraggio in lingua inglese, in un racconto - tratto dal romanzo di Sigrid Nunez “Attraverso la vita” dove convivono amicizia e morte, guerra e amore, con il tema dell'eutanasia sullo sfondo. Anche nel film di Almodovar ha un ruolo Nivola.

Anche “April” è in corsa per i premi più ambiti: il film georgiano di Dea Kulumbegashvili descrive l'epopea di una dottoressa che procura aborti illegali e fornisce anticoncezionali di nascosto. Difficile, invece, per Todd Phillips bissare il successo ottenuto cinque anni fa con il suo Joker: il sequel “Joker: Folie à Deux”, al di là del carisma e della bravura di Joaquim Phoenix e della presenza di Lady Gaga che impreziosisce la pellicola e la colonna sonora, non sembra aver convinto la critica.

Le speranze dell'Italia sono riposte in “Queer”, il viaggio di Luca Guadagnino con atmosfere che richiamano alle beat generation in una Città del Messico degli anni '50 teatro della storia d'amore e di ossessione tra Lee ed Allerton, interpretati da Daniel Craig (in lizza anche per la Coppa Volpi) e il giovane Drew Starkey. Dove sesso, alcol e droghe ricordano la vita di William S. Burroughs, nell'omonimo libro a cui Guadagnino si ispira apertamente. Meno chance gli altri film italiani in concorso, “Vermiglio” di Maura Delpero e “Campo di battaglia” di Gianni Amelio, che sperano in un ricoscimento per la miglior sceneggiatura.

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