La Nuova Sardegna

L’intervista

Barbara Vargiu: «Quel concerto di De André è stata la nostra grande svolta»

di Paolo Ardovino
Barbara Vargiu: «Quel concerto di De André è stata la nostra grande svolta»

Le Ragazze terribili: 36 anni di eventi, artisti e musica dal vivo

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Una cartella sul desktop del computer raccoglie tutti ma proprio tutti gli eventi organizzati. Sono centinaia. «Nel 1988 eravamo un gruppo di amiche abituate a girare per l’Europa e seguire i concerti». I Rolling Stones, gli U2, i Pogues. Poi sono tornate nella loro Sassari con un’idea precisa: portare della musica dal vivo che riempisse i locali. E le piazze, le arene e i teatri.

Gli esordi L’ufficio di Barbara Vargiu, la direttrice artistica della cooperativa, odora di creatività. Tutti in fila nella libreria ci sono vinili – spicca una raccolta dei Led Zeppelin – e libri – sporge un catalogo di Jeff Koons – e alle pareti le foto di locandine e concerti storici. Il debutto da organizzatrici, per Barbara Vargiu, Ida Vargiu, Rossana Polo e Gabriella Sini, è stato il 25 dicembre 1988: concerto di Joe Perrino alla Discoteca Scala Ruia di Ossi.

Il percorso Da circolo Arci, “Le Ragazze terribili” sono presto diventate associazione culturale, nel 1997 un primo momento di svolta è quando portano a Sassari in un colpo solo Articolo 31 e soprattutto Fabrizio De André. «Il palazzetto era stracolmo, era il suo ultimo tour e lo ricordo in camerino a mangiare fainè», così Vargiu. Le cose iniziano a farsi serie, quel concerto riempie le casse e il buonumore del gruppo di ragazze che nel frattempo aveva iniziato a farsi spazio nel panorama nazionale di chi lavora dietro le quinte. «Un’altra tappa importante è questa»: Barbara indica la fotografia, incorniciata, di Ligabue davanti alla folla. Era il 2002 ed era lo stadio “Vanni Sanna”. Un pubblico di 14mila persone. Il gruppo diventa una cooperativa a tutti gli effetti. «Il processo di creazione che porta a un festival, a un grande evento, l’ho sempre visto come un concepimento – sorride la direttrice artistica –. Il momento più bello è quando l’artista è sul palco e vedi l’entusiasmo del pubblico. È come una restituzione per tutti gli sforzi». Una chiave importante: i sodalizi cresciuti nel tempo. Vedasi Mannarino, Brunori Sas, Vinicio Capossela, Carmen Consoli, artisti portati in scena lungo i vari periodi dei loro percorsi, quando radunavano poche centinaia di persone e fino a diventare idoli. Da qui si apre la riflessione a voce alta: «Una cosa che ci fa piacere è aver accompagnato la crescita di alcuni di loro». È che nel mondo degli eventi dal vivo attuale si vive un po’ come le montagne russe.

Le logiche di mercato aprono i cancelli di stadi e palazzetti sempre di più ai giovani talenti, ai quali si chiedono pienoni e migliaia di fan, e basta una presenza al festival di Sanremo per decuplicare i cachet. «Secondo me è giusto andare per gradi».

Estate e autunno Le Ragazze terribili vengono da un’estate d’oro dove tra Sassari e Alghero hanno portato nei cartelloni del festival Abbabula – la 26esima edizione – e in collaborazione con l’Alguer summer festival Elio e le storie Tese, i Cccp («l’evento epocale che ha chiuso un cerchio per noi iniziato a fine anni ’80»), Diodato, Tony Hadley, Daniela Pes, Francesco De Gregori, Emma, Daniele Silvestri, i Pooh, Tedua e Angelina Mango, Marlene Kuntz, Calcutta, Roberto Vecchioni. Ma la musica non si spegne qua. Da domani parte a Sassari il festival «musico-letterario» “Fino a leggermi matto” con grandi autori che scrivono di musica e piccoli concerti ad accompagnare. Fino al 6 ottobre, ma con le appendici del 13 ottobre e del 26 novembre dove sarà in scena Alessandro Baricco, la rassegna si muove tra l’ex Ma.Ter, il Quod Design e il teatro Verdi. I protagonisti, evocati da letture e canzoni, saranno Kurt Cobain, Smiths, Tom Waits, Luigi Tenco, Beatles, Soundgarden, Csi. Sì, il discorso spesso diventa elenco: le Ragazze ci sono abituate, ed è frutto del loro dinamismo. Poi c’è quell’aria di creatività e voglia di fare che tira dal civico 144 di via Roma.

In sede è via vai di collaboratrici e collaboratori, «e per fortuna molti giovani, ogni giorno ci tengono aggiornate sulle proposte». Per questo il cantautore si accompagna al trapper e la band di cumbia allo stand-up comedian. Forte di 36 anni di esperienza, la cooperativa oltre alle produzioni proprie e all’assistenza esterna, negli ultimi anni ha portato avanti anche progetti di formazione, ricerca bandi, foundraising, «crediamo molto nel produrre risorse da spendere nel territorio».

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