Piergiorgio Pulixi: «Gisella Orrù merita la verità e un noir può fare nuova luce»
Il suo ultimo libro ispirato al delitto di Carbonia del 1989 è al terzo posto delle classifiche di vendita. L’autore sarà domani a Sassari con “La donna nel pozzo”
Gisella Orrù, una bella ragazza di 16 anni di Carbonia, la notte del 28 giugno 1989 non tornò a casa e il suo corpo seviziato e martoriato fu trovato in fondo a un pozzo nelle campagne di San Giovanni Suergiu qualche giorno dopo, l’8 luglio. Un delitto atroce per il quale furono processate e condannate a trent’anni di carcere due persone: Licurgo Floris, morto suicida a Buoncammino dopo 18 anni di detenzione, e un amico di famiglia, Salvatore Pirosu, “zio Tore”, scomparso nel nulla dopo essere uscito dal carcere grazie all’indulto. Ma è un delitto sul quale rimangono ancora zone d’ombra mai chiarite e per il quale i familiari della vittima e dello stesso Floris (che si era sempre dichiarato innocente) continuano a chiedere nuove indagini e giustizia definitiva.
Una vicenda, consumata in maniera torbida dietro le quinte di una cittadina consumata dalla crisi, che ha ispirato il nuovo libro di Piergiorgio Pulixi intitolato “La donna nel pozzo”, uscito a fine settembre per Feltrinelli e che ha fatto irruzione nelle classifiche di vendita in maniera clamorosa piazzandosi al terzo posto assoluto dietro solo Aldo Cazzullo e Chiara Gamberale.
Per trovare uno scrittore sardo così in alto in classifica bisogna tornare indietro nel tempo per trovare i nomi di Michela Murgia e, quasi vent’anni fa, Salvatore Niffoi ai tempi della vittoria del Campiello. «Fa sicuramente piacere vedersi in cima alle classifiche – commenta lo scrittore cagliaritano – perché comunque è il frutto di anni di lavoro, sacrifici, anche esperimenti a volte riusciti e altre no. Però l’obiettivo non è quello di essere primi nelle classifiche, altrimenti diventa una condanna. Preferisco vivere questi momenti con serenità concentrandomi già sui prossimi lavori».
Piergiorgio Pulixi sarà a Sassari domani in un appuntamento all’interno del festival Èntula in programma alle 19 all’Ex-Ma.Ter, nel corso del quale dialogherà con Roberto Uzzau. Un evento (organizzato con il patrocinio del Comune e in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari, la libreria Koinè Ubik di Sassari, lo Studio Massaiu, Florgarden e Zarcle) attesissimo con un libro che non può essere considerato il classico cold-case: «Ho semplicemente apparecchiato tutte le tessere del caso per fare in modo che il lettore si facesse un’idea del delitto, poi ho provato a dare una soluzione alternativa – spiega –. Resta il contesto, quello della Carbonia dell’epoca, una cittadina in depressione che ha vissuto anni di deriva economica, sociale e dei costumi. Ho scelto questo caso non perché me lo ricordassi, ero piccolo all’epoca dei fatti, ma perché me lo hanno chiesto in tanti e in tante nel corso delle presentazioni dei libri che ho fatto nel corso degli anni. Lettori che mi identificavano come allievo di Massimo Carlotto e ricordavano il libro “Perdas de fogu”. All’inizio, cimentandomi in un libro direttamente collegato a un caso di cronaca avevo anche qualche timore. Svanito durante le prime presentazioni, quando sono venuti da me i parenti e mi hanno ringraziato per la delicatezza con la quale ho affrontato la vicenda. Anzi, mi hanno chiesto un aiuto per rilanciare il loro appello per fare in modo che, dopo tanti anni, si riprenda a parlare di un delitto mai chiarito del tutto. Mi fa piacere perché credo che tutti, a partire dalle parti in causa, abbiano diritto alla verità».
Quello delle donne uccise è un tema ricorrente nei romanzi di Piergiorgio Pulixi: «Dalle cronache dei tempi moderni esce fuori una società che odia le donne, prima non c’era consapevolezza e voglio porre l’accento su questo problema. Il noir, sicuramente, è un genere che si presta a un certo genere di racconti perché si può miscelare ad altri generi: puoi scrivere di amori, saghe familiari e anche commedie pur mantenendo un cuore noir all’interno di tutte le vicende, costruendo delle miscele veramente interessanti». Un altro elemento ricorrente è l’ambientazione in Sardegna: «Mi piace l’idea essere l’ambasciatore della nostra isola in giro per il mondo, a breve partirò per un tour in Canada, esattamente a Montreal e nel Quebec. Quello che mi premeva era anche far scoprire nuovi luoghi: in questo libro ci sono il Sarrabus, Castiadas, Sardara, Carbonia, l’idea è anche condurre il lettore in una sorta di esplorazione dei luoghi».