«Pecore» o «pastori» contro i sardi: quando i personaggi della tv offendono e poi si scusano
Ecco la lista degli scivoloni sul cliché sull’isola e i suoi abitanti
Sassari Gruppi sui social, video di hater che lasciano il tempo che trovano, comicità sciatta in televisione e anche personaggi famosi del mondo dello spettacolo. Tutti hanno in comune una cosa: sono scivolati sul cliché di paragonare i sardi alle pecore. Sarà anche vero che l’isola conta il numero più alto di capi ovini d’Italia (e gli allevatori ne vanno fieri) ma l’accostamento con gli abitanti risulta chiaramente non digeribile da nessuno.
L’ultimo in ordine di tempo ad aver confessato di essere caduto in fallo è Giancarlo Magalli, che in una recente intervista alla Nuova racconta un passaggio del suo libro, che racchiude la sua carriera, circa una litigata con Pippo Baudo. «Venne fuori che un gruppo di pastori sardi aveva progettato il suo rapimento. Io dissi: “il nostro è un mestiere pericoloso, ma c’era anche da aspettarselo, Pippo è talmente pecora che quando i pastori lo vedono...”. Non la prese bene e me lo fece sapere».
Restando nel campo della tv, è scolpita negli annali una frase infelice pronunciata da Paolo Villaggio nel gennaio del 2012 che, in diretta, ospite della trasmissione televisiva “Brontolo” condotta da Oliviero Beha, intervenne con una battuta poco elegante mentre in studio si discuteva del calo demografico nell’isola: «Penso che sia dovuto al fatto che i pastori sardi intrattengono relazioni con le pecore», fu il commento. Le telecamere mostrarono momenti di evidente imbarazzo in studio da parte del conduttore e degli altri ospiti, nessuno dei presenti intervenne ma il giorno dopo la polemica divampò su tutti i fronti, con una minaccia di querela da parte di un gruppo di pastori e la presa di posizione dell’allora governatore Ugo Cappellacci che disse: «Il servizio pubblico, pagato dai cittadini, non può essere ridotto a veicolo di stupidità, volgarità e ignoranza». Alla fine fu lo stesso Paolo Villaggio a mettere fine alla vicenda scusandosi pubblicamente.
Un altro personaggio che ha fatto infuriare, più di recente, i sardi è Diego Abatantuono. L’attore ha innescato una polemica quando, ricordando la sua prima volta allo stadio San Siro, ha parlato di «sardi con i vestiti grigio-Nuoro e denti cariati grigi» che parlavano «un linguaggio misterioso». Le parole di Abatantuono hanno chiaramente scatenato l’indignazione popolare sui social network e non solo. Anche in questo caso sono arrivate subito le scuse. Sui “denti cariati” dei sardi, Abatantuono ha precisato: «Non ce n’era nemmeno uno, di sardo con i denti marci, è ovvio. Non so nemmeno se stessero ridendo. Era un’immagine, una trasposizione felliniana di quello che ho vissuto. Ci fossero stati, che so, baresi o bergamaschi, per me sarebbe stato lo stesso. Era una battuta, un racconto su quello che ha vissuto un 14enne come me allora. Mi dispiace davvero per l’equivoco».
Una battuta di pessimo gusto nei confronti dei pastori sardi è andata in onda nel 2022 su Canale 5 nel corso del programma televisivo “Paperissima”. A pronunciarla è stato il noto personaggio comico del Gabibbo durante un siparietto. Lo sketch trasmesso sulla rete nazionale prevedeva la presenza di un personaggio che interpretasse un pastore, di una conduttrice vestita da allevatrice del nord Italia e del Gabibbo. «Sento un odore molto forte che mi dà fastidio». Dopo queste parole pronunciate dalla conduttrice, il Gabibbo ha invitato il pastore a uscire di scena. «L’aria adesso è più respirabile», ha proseguito la donna. Seguita dal Gabibbo: «Si lava una volta ogni lustro». Le frasi hanno subito suscitato polemiche sui social. Il pastore era Davide Urgu, produttore artistico e figlio del noto comico e attore sardo Benito, che era intervenuto nei giorni seguenti alla messa in onda per cercare una via d’uscita dopo le critiche che gli sono piovute addosso. Nella scena delle polemiche era infatti lui a vestire i panni di un pastore altoatesino che parlava in lingua sarda e veniva allontanato dal Gabibbo perché puzza dato che “si lava una volta ogni lustro”.
«È stata quasi improvvisata – si era giustificato –. Sul momento non ho capito che poteva offendere qualcuno dato che rappresentava un pastore alto-atesino che ha salutato in sardo. Già questo doveva sembrare strano ma probabilmente non è stato colto dagli spettatori. Se io leggo sui giornali online che i sardi non si lavano – prosegue – sono il primo ad arrabbiarmi. Ma non abbiamo detto questo. Certo la scenetta può essere discutibile, può piacere o no».