La trilogia di Gavino Ledda in edicola con La Nuova
Tre capolavori dello scrittore di Siligo editi da Carlo Delfino
Gavino Ledda “rinasce” solo metaforicamente, come un’araba fenice; e si ripropone al grande pubblico di appassionati di narrativa sarda in accoppiata con La Nuova Sardegna. Le tre opere fondamentali del grande autore sardo (Padre padrone, Lingua di falce e I cimenti dell’agnello), infatti, a partire da dopodomani, 20 dicembre 2024, saranno in tutte le edicole in accoppiata con il giornale. La trilogia edita da Carlo Delfino divenuta un classico della letteratura isolana, sarà acquistabile al prezzo speciale di 8.50 euro, più il costo del quotidiano.
La trilogia Presentata per la prima volta nel 2008, alla Fiera internazionale del libro di Torino, la trilogia riunisce le tre opere fondamentali della fatica letteraria ultra trentennale di Gavino Ledda. Con un linguaggio spesso incisivo, l’autore presta la sua voce e la sua storia di vita a migliaia di uomini e donne della Sardegna nella lotta atavica alla auto determinazione. La continua ricerca proiettata verso le libertà di espressione personali, ha l’obbiettivo di spingere il lettore o l’ascoltatore ad abbandonare atteggiamenti fermi nel tempo e nello spazio, aprendo alle battaglie per l’emancipazione sociale.
Padre padrone È il romanzo autobiografico dello scrittore, pubblicato per la prima volta da Feltrinelli nel 1975 come primo numero della collana “Franchi narratori”. Con Padre padrone, Gavino Ledda ha vinto anche il premio Viareggio. L’apice del successo arriverà due anni dopo. È nel 1977, infatti, che i fratelli Taviani presenteranno la pellicola ispirata al romanzo vincendo la Palma d’Oro come miglior film alla 30esima edizione del Festival di Cannes contribuendo a un successo letterario oggi tradotto in 40 lingue diverse. La storia di Gavino Ledda si svolge a Siligo (dove è nato nel 1938), in una famiglia di pastori dove impara i fondamentali della vita nelle campagne per poi avviarsi verso l’emancipazione personale prima con l’esperienza militare, poi con gli studi. Padre padrone oggi è considerato dagli appassionati, un grande classico della pedagogia progressista.
Lingua di falce Anche in quest’opera Gavino Ledda usa l’arma dell’autobiografia per raccontare scontri e confronti generazionali tra padre e figlio. Il tema è quello di una società, quella agro pastorale, ormai sulla via del tramonto. Un concetto che il padre evidentemente non percepisce. Il tutto si rifletterà inevitabilmente sulla vita dell’autore che non frequenterà la scuola fino ai 20 anni di età per poi laurearsi, nel 1969, in Glottologia, all’università La Sapienza di Roma.
I cimenti dell’agnello Sos chimentos de s’anzone sono una raccolta di novelle e prose scritte tra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso. In quest’opera, il romanziere di Siligo racconta la società della Sardegna come una realtà chiusa nei sistemi delle sue tradizioni più antiche. La prosa individuata da Gavino Ledda per I cimenti dell’agnello vede la scelta della sperimentazione dell’utilizzo della lingua sarda. Una via che riscuoterà non poco successo perché rappresenta non tanto un esperimento fine a se stesso, quanto un modo per riscoprire la sua stessa vita e le origini.