**Pd: Malpezzi, 'Cofferati rispetti militanti e elettori, Schlein sia garante della sintesi'**
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Roma, 22 set (Adnkronos) - "Sono contenta che Cofferati sia tornato. Mi spiace quando si esce dai partiti, perchè io credo nel pluralismo". Simona Malpezzi non sbatte la porta i faccia a Sergio Cofferati, che ha appena ripreso la tessera del Pd, ma chiede all'ex leader della Cgil "rispetto non tanto per la classe dirigente, ma nei confronti di militanti e elettori del Pd", spiega in una intervista all'Adnkronos. Malpezzi, che ne pensa del rientro di Cofferati nel Pd? "Io sono sempre contenta se qualcuno rientra, mi spice quando le persone escono, mi era dispiaciuto quando Cofferati era uscito. In un grande partito si sta sempre dentro, anche quando le idee non ci piacciono, si lavora da dentro per portare un contributo. Soprattutto in un grande partito come il Pd". Cofferati ha criticato il Jobs Act, che pensa? "In questi anni ci sono stati militanti che hanno lavorato, hanno creduto nelle proposte del partito, elettori che quelle proposte hanno sostenuto. Forse bisognerebbe evitare di fare affermazioni 'tranchant' come quelle di Cofferati sul Jobs act. Mi spiace, è come se ci fosse una mancanza di rispetto non della classe dirigente del Pd ma nei confronti di quelli militanti e elettori che quelle battaglie hanno condiviso". (Adnkronos) - Cofferati chiede, a chi sostenne il Jobs act, di spiegare cosa aveva di riformista, cosa ne pensa? "Io continuo a ritenere giusto l'allargamento della Naspi, che si siano eliminate diverse forme contrattuali come i co.co.co. Era una legge perfetta? No. Ma era una legge molto grande, otto decreti attuativi. Eviterei di dire che tutto quello che c'è stato era sbagliato". Tra i motivi che hanno spinto l'ex sindacalista a riprendere la tessera del c'è quello che 'la stagione del renzismo è finita', cosa significa secondo lei? "Dovrebbe rispondere Cofferati. Io ho sempre inteso quella stagione come una stagione che ha portato avanti delle riforme non perfette ma perfettibili, che ha provato a cambiare questo Paese, che ha fatto cose che funzionano ancora oggi e altre che non hanno funzionato come speravamo. Ma è stata una stagione che fa parte del Pd. Io non rinnego nessuna stagione del Pd. Ho fatto quattro Congressi, sono rimasta sempre nel partito per portare il mio contributo". Oggi la segretaria ha lanciato la proposta della settimana lavorativa a 4 giorni, c'è chi ha parlato di 'insofferenza' di una parte del partito verso una deriva a sinistra. Questa insofferenza c'è? "Il Pd è l'ultimo vero partito rimasto, un partito in cui c'è voglia di discussione, anche da posizioni diverse, su obiettivi comuni. La segretaria si deve fare garante della sintesi tra diverse posizioni. Questo è quello succede nei grandi partiti. Sulla settimana corta, non posso essere contraria alla riduzione dell'orario di lavoro a parità salariale. Ma poi esiste la contrattazione, che deve essere protagonista a seconda delle diverse professioni e ambiti. Detto ciò, è molto bello discutere di tutto".