La Nuova Sardegna

Stabilimenti, oggi i bandi a Ostia: imprenditori sul piede di guerra






Partono oggi i bandi per l'assegnazione di 31 stabilimenti a Ostia, sul litorale romano. Una data questa che "segnerà un'epoca", come sottolineato dal Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, "perché porrà fine alla fumosa gestione degli stabilimenti romani". Una data che per gli imprenditori rappresenterà l'inizio di una "guerra" legale senza scrupoli. Tra i tanti stabilimenti c'è anche quello della Conchiglia, da oggi ufficialmente "senza padrone". "Ci sentiamo abbandonati, stanchi. Questa è la morte del nostro lavoro". A sfogarsi è Maurizio Pasqualoni, titolare della Conchiglia. "Parteciperemo ai bandi ovviamente ma al tempo stesso metterò tutto in mano ai miei avvocati perché dobbiamo tutelarci. Qui c'è il lavoro di tre generazioni che rischia di andare in fumo insieme a tutte le famiglie dei miei dipendenti. Volevano mettere ordine ma lo hanno fatto in modo opaco", continua Pasqualoni. "Non ci hanno mai coinvolto, non c'è mai stato un tavolo tecnico. Il Sindaco ha detto che restituirà il mare di Ostia ai cittadini ma non è vero, i bandi servono solo a cambiare le persone che gestiscono le strutture e i costi di tutto questo cadranno comunque sui cittadini: se dovessi perdere i bando ovviamente al nuovo gestore non gli farei trovare nulla, mi porterei via anche gli infissi. Chi viene dopo di me dovrà rimettere in piedi una struttura che non esisterà più e non credo possa farlo entro il 2025, non credo neanche per il 2026. Il nuovo proprietario dovrà investire per ricostruire e rilanciare. Costi che ovviamente ricadranno sui cittadini e un lettino invece di 10 euro costerà 18 euro per non parlare delle cabine". A pesare sulla scelta dei vincitori dei bandi sarà anche l'offerta economica che deve contenere l'ammontare di un indennizzo (royalties) da riconoscere al comune in percentuale sul fatturato. Royalties che verranno investiti su tutto il litorale: "È una farsa anche questa si sono solo inventati una nuova tassa", chiosa Pasqualoni. "Io sono d'accordo a contribuire per migliorare il territorio ma non alla cieca. Facciamo un tavolo, stabiliamo quanto serve e per cosa serve. Io non mi fido a dare soldi che entreranno poi nel sistema di Roma Capitale senza sapere che fine faranno questi soldi. Tutta questa storia finirà con una montagna di ricorsi che paralizzeranno tutto a danno dei cittadini".

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