Scrittura giornalistica e divertimento: a Castelsardo sono nati i Generini
Il gruppo che ha partecipato al Premio giornalistico ha vissuto un'esperienza emozionante
Siamo giovani dalle mille sfaccettature, ragazzi dai caratteri diversi, eppure ci siamo avvicinati al punto di far allacciare fili colorati e formare un unico rocchetto dai mille colori. Noi siamo i Generini, ragazzi accomunati dalla passione: la scrittura. Saremo i salvatori di una generazione a frantumi, stroncata da adulti che provano a capirci non chiedendoci come stiamo, e così affrontiamo il nostro conflitto interno. Non abbiamo un portavoce, siamo anarchici e ribelli, ma proprio da quest’anarchia abbiamo tratto la nostra forza, indossando armature e imbracciando armi.
I Generini sono quei quindici ragazzi che nella vita si sono e si stanno realizzando, e che in quattro giorni si sono legati fra di loro diventando un bellissimo gruppo al premio giornalistico Città di Castelsardo. Queste giornate che abbiamo vissuto tutti insieme sono state un passo in più per abbattere le mura del pregiudizio e far capire che in realtà non siamo tutti uguali, siamo l’uno diverso dall’altro, da chi ha dimostrato tutte le sue facce a chi ha preferito mantenere un po’ di riservatezza. Da Sara, che in coppia con Valentino strappavano risate e sorrisi, raccontando aneddoti e storie portando a ridere anche le persone più serie del gruppo. Dalla musica e l’eleganza di Mattia, che con lo scopo di prepararsi a un esame ci ha cullato con le note di brani classici suonati sul pianoforte presente nel castello dei Doria; dalla timidezza apparente di Aurora che si è lasciata trasportare dimostrando il suo lato più estroverso. Nell’ascoltare le tracce che Michele pubblica su Youtube, le chiacchierate che si aprivano con Maria Lidia, Sofia e Sara riguardo tante cose. Questi sono i ricordi di Castelsardo che rimarranno nei nostri cuori. Siamo arrivati che eravamo sconosciuti e siamo diventati un bel gruppo, condividendo esperienze indimenticabili: come la caccia alla foto perfetta al Muflone all’Asinara, la fuga dalle vespe che ci inseguivano senza l’intenzione di lasciarci in pace mentre mangiavamo, il cercare di mandare via in modo “gentile” le blatte che entravano nelle nostre camere (come entrassero poi, credo non si saprà mai. La scrittura, avvenuta sul balconcino dell’hotel dove risiedevamo, del brano che ha aperto la serata della premiazione di noi ragazzi. Le corse per non perdere il tram diretto al Castello dei Doria con la pioggia che il 22 non ci diede tregua, bagnandoci come dei pulcini. Dal passare le notti a ridere ascoltando ognuno i racconti dell’altro o giocando a tabù, rischiando di svegliare tutti quanti con le nostre risate, sino a doverci dare un arrivederci, sperando di poterci rincontrare ed emulare quei quattro giorni lì, nella magica Castelsardo. In questi giorni si è messa da parte la competizione per il premio Genera e ci siamo circondati di pensieri positivi, creando e instaurando amicizie. Questi sono i Generini: una famiglia formatasi per casso, grazie alla scrittura giornalistica.*Giorgia studia al De Sanctis Deledda di Cagliari