Violenze anche contro la ex: doppie accuse per un 40enne
L’uomo è già imputato insieme alla donna per maltrattamenti nei confronti dei loro tre figli
Olbia Prima le accuse di maltrattamenti nei confronti dei tre figli, vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto insieme alla moglie. Ora le nuove accuse di maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti della donna, dopo che lei lo ha denunciato. Si complica la posizione di un uomo di 40 anni sul quale gravano due procedimenti penali e nuove contestazioni da parte della Procura di Tempio che vede vittime di vessazioni e violenze, in uno, i tre figli della coppia, e nell’altro, l’ex moglie. Le indagini sulla seconda vicenda si sono concluse e il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio del 40enne. L’uomo, difeso dagli avvocati Mario Delitala e Fatima Bacciu, è attualmente sottoposto al divieto di avvicinamento alla donna.
Secondo le accuse, l’avrebbe maltrattata, minacciata e costretta a subire rapporti sessuali contro il suo volere nel corso della convivenza e durante le fasi della separazione. In diverse occasioni l’avrebbe spintonata e colpita. Una volta anche con un pugno in faccia che aveva raggiunto anche uno dei figli che in quel momento era abbracciato alla madre. Un giorno, sempre stando alle accuse, avrebbe cercato di investirla con l’auto. I fatti si riferiscono al 2023. Il procedimento è arrivato in tribunale, in udienza preliminare, ma il gup, dopo che il difensore del 40enne ha eccepito la nullità degli atti perché non notificati correttamente al legale, li ha rimandati in Procura e ora dovranno essere rinotificati.
Ma sia l’uomo che la donna sono accusati di maltrattamenti nei confronti dei loro tre bambini, già da tempo allontanati dalla casa familiare e trasferiti in una struttura protetta in seguito all’intervento del tribunale per i minorenni di Sassari e degli assistenti sociali. I piccoli sarebbero stati costretti ad assistere ai continui litigi tra i loro genitori che terminavano spesso solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine, e a subire loro stessi i brutali attacchi d’ira del padre e della madre che li colpivano con calci e schiaffi nonostante la loro tenera età, facendoli vivere nella paura e nella sofferenza. Ma anche in pessime condizioni igieniche, a contatto con gli escrementi del cane e con le tracce di sangue delle aggressioni che avvenivano in casa. Il procedimento è in fase di udienza preliminare: il gup deve decidere se mandarli a processo, come chiede la Procura. I fatti si riferiscono al 2022.
Le indagini erano partite da una segnalazione alla Procura dei minori da parte delle forze dell’ordine, intervenute più volte nell’abitazione della famiglia. Pesantissime le accuse contenute nel capo d’imputazione, da cui i due devono difendersi. Per la Procura, costringevano i loro figli ad assistere a gravi forme di violenza: i litigi tra loro e le aggressioni reciproche, avvenivano davanti ai bambini. Un giorni avrebbero anche assistito al ferimento volontario del padre che si era passato una lama sul sopracciglio. Diversi gli episodi di violenza riportati nel capo d’accusa. Il padre avrebbe colpito con calci e schiaffi uno dei figli che non era riuscito a trattenere la pipì, costringendolo, poi, a rimanere con i vestiti bagnati di urina per il resto del giorno.
In un’altra circostanza la madre lo avrebbe picchiato colpendolo col manico di un cacciavite in testa e in varie parti del corpo, provocandogli ecchimosi, e schiaffeggiando lui e la sorellina. Entrambi sono accusati di aver «sottoposto i bambini a un regime di vita tale da provocare agli stessi sofferenze e paure, e uno stato di disagio continuo e incompatibile con le normali condizioni di vita tollerabili da minori». E di averli fatti vivere «in ambienti con condizioni igieniche deprecabili». I due respingono le accuse. La donna è difesa dall’avvocato Giancarlo Frongia.