Arrivare fino in Australia per viaggiare dentro me stessa
Un’audace decisione presa a 17 anni mi ha portata dall’altra parte del mondo
Nel cuore di un'audace decisione, io, Giulia, ho varcato l'Oceano del cambiamento per intraprendere un viaggio di sei mesi nell'affascinante terra dell'Australia. A 17 anni, ho abbracciato questa avventura che va oltre la semplice geografia, immergendomi nelle profondità delle mie emozioni e delle mie scoperte.
Oltre le distanze e le differenze culturali, ho trovato un nuovo significato nell'abbracciare la vita in tutte le sue sfumature. Qui, tra le onde dell'Oceano Pacifico, ho imparato non solo a navigare sulle acque, ma anche a esplorare i sentimenti più profondi.La solitudine, con la sua presenza silenziosa, talvolta, mi avvolge come un'ombra, rendendo ancora più tangibile la distanza da casa. È come un compagno di viaggio inatteso, che mi accompagna nelle ore più buie e mi fa riflettere sul significato profondo di questa esperienza. Ma anche in quei momenti di malinconia, trovo conforto nelle piccole cose che mi circondano.
Le stelle che punteggiano il cielo australiano diventano il mio punto di riferimento, una costante luminosa che mi ricorda che, nonostante la lontananza, sono parte di qualcosa di più grande. Il suono rassicurante delle onde che accarezzano la spiaggia diventa la mia colonna sonora, un canto che mi accompagna nei momenti di riflessione e di pace interiore. In quei momenti di silenzio, ho imparato a trovare la bellezza nella nostalgia, a lasciarmi trasportare dalle emozioni senza oppormi al flusso della vita. Ho imparato che la solitudine non è necessariamente un peso da sopportare, ma può essere un'opportunità di crescita e di introspezione, un momento per ritrovare sé stessi e per abbracciare la propria vulnerabilità.Il surf, insegnato con passione a scuola, è diventato una metafora della mia esperienza. Come su una tavola da surf, ho imparato a equilibrarmi tra le onde incerte della lingua straniera, a cavalcare le correnti della diversità culturale e a lasciarmi trasportare dall'emozione del momento presente.
Le lezioni impartite dall'oceano sono state molteplici: la pazienza nel trovare l'equilibrio, il coraggio nel lanciarsi verso l'ignoto e la gratitudine nel sentirsi abbracciati dalle braccia dell'oceano. Ogni caduta è un'occasione di apprendimento, ogni onda affrontata è una conquista personale. Abbracciare culture lontane è come aprire le porte della mente e del cuore, lasciando che il mondo mi travolga con la sua bellezza e la sua complessità. È un'esperienza che mi rende più aperta, più empatica, più consapevole delle infinite sfaccettature dell'umanità.
Questo senso di leggerezza che mi pervade è la consapevolezza di essere parte di qualcosa di più grande di me stessa, di essere un tassello nell'infinito mosaico della vita.È come se le ali della mia anima si spalancassero verso l'infinito, pronte a volare sempre più in alto verso l'orizzonte della conoscenza e della consapevolezza. È un viaggio senza fine, un'avventura che mi riempie di gioia e di gratitudine per la meraviglia di essere viva e di poter esplorare il mondo con occhi nuovi ogni giorno.E mentre il sole sorge all’orizzonte e dipinge il cielo di colori vivaci, mi ritrovo a contemplare il mio viaggio con occhi nuovi. Ogni giorno è un'opportunità di crescita, ogni incontro è un tassello nel mosaico della mia esperienza e ogni onda è un invito a navigare verso l'infinito dell'anima umana.
Che sia tra le onde dell'oceano o tra le pieghe del mio essere, questo viaggio mi sta insegnando che la vera avventura risiede nella capacità di lasciarsi trasportare dalla corrente della vita. E mentre cavalco le onde dell'Australia, mi rendo conto che il viaggio più importante è quello dentro di me.
*Giulia è una studentessa del liceo “Convitto Canopoleno” di Sassari e si trova attualmente in Australia per un periodo di studi