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Helldivers 2, attraverso l'ironia un gioco insegna a distinguere chi sono i veri aggressori

di Matteo Ruggeri*
Helldivers 2, attraverso l'ironia un gioco insegna a distinguere chi sono i veri aggressori

Bisogna tenere lontane le persone con ideologie tossiche

04 marzo 2024
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Si sta tanto discutendo online di un gioco uscito di recente: Helldivers 2, un’esperienza sparatutto multigiocatore dove si prende il ruolo di un membro della squadra Helldivers, cioé la forza coloniale del pianeta Terra, unita sotto il nome di Super Terra, che viene dispiegata su altri pianeti per «diffondere la democrazia controllata» che in pratica si traduce nello sterminare specie aliene per conquistare più territori per Super Terra.

Purtroppo le discussioni riguardano soprattutto persone che non riescono a vedere il chiarissimo intento satirico dell’ambientazione del gioco, che anzi, si schierano apertamente con gli umani poiché gli alieni non vengono trattati come persone ma come mostri malvagi che, citando la descrizione data al gioco, «combattono ferocemente e senza paura o moralità».

Questo è tutt’altro che un caso isolato, e dalla situazione sociopolitica attuale non è difficile capire perché. Ci troviamo attualmente in uno stato che sta mostrando sempre più tratti di illiberalità: cortei (e anche qualche politico) che inneggiano al Duce e che non vengono fermati, studenti innocenti che vengono intrappolati e manganellati a sangue dalla polizia.

Il fatto più evidente è però come l’Italia si relaziona al genocidio dei Palestinesi fatto dallo Stato di Israele che io ritengo illegittimo. Non sono neutrali, ma supportano dal lato sociale, legale, propagandistico ed economico Israele. È facile capire come le persone abbiano difficoltà a comprendere che tutto quello che li rappresenta non sia un idolatrare ma, come nel caso di Helldivers 2, una chiara presa in giro delle loro ideologie.

La cosa più facile è provare ad educare le persone più vicine e cercare invece di allontanare le persone che hanno ideologie tossiche e una profonda incomprensione della materia trattata, perché è estremamente difficile far cambiare ad uno sconosciuto dietro allo schermo le sue idee, buona parte delle volte risulterà solo una battaglia persa.

*Matteo è uno studente dell’istituto Giua di Cagliari
 

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