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Nuovi generi, Alessandro Melis: le ispirazioni di un musicista rumorista

di Andrea Arru*
Nuovi generi, Alessandro Melis: le ispirazioni di un musicista rumorista

Da qualche tempo mi sto specializzando in musica circolare con un particolare focus su voce, percussioni e body music. Un ambito poco sviluppato sinora in Sardegna, ma che conto avrà un seguito sempre maggiore

04 marzo 2024
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Ho conosciuto Alessandro Melis, rumorista e percussionista cagliaritano, a Macomer in occasione della lettura de "La Distanza della Luna" di Italo Calvino, accompagnata dai suoni atmosferici ed ambientali riprodotti dagli strumenti artigianali di Alessandro. In una parola: rumorismo.

Alessandro, come ti definiresti, musicalmente parlando?

Sono un percussionista/rumorista che lavora spesso con il teatro. Io e mia moglie abbiamo una compagnia teatrale - il Teatro del Sale -, il che mi dà la fantastica opportunità di unire il mio amore per la musica con il lavoro a tutto tondo che c'è dietro alle produzioni teatrali. Da qualche tempo mi sto specializzando in musica circolare con un particolare focus su voce, percussioni e body music. Un ambito poco sviluppato sinora in Sardegna, ma che conto avrà un seguito sempre maggiore.

Quando é nato il tuo interesse per la musica?

Fin da bambino. Tutto quello che mi circondava era per me fonte di interesse: sigle TV, i dischi di lirica di mia madre, le canzoncine dell'asilo.

So che apprezzi molteplici generi musicali (folk, synth pop, new wave, rock). Hai mai avuto un "approccio" con generi quali l'industrial o la musica ambient/dark ambient?

Per me ascoltare generi diversi alla ricerca di qualcosa che mi “sorprenda” è diventata una necessità... Soffro di una sorta di "morbo" che mi fa risuonare in testa in loop il motivo che ho sentito per ultimo. L’unico modo per liberarmene è fare meditazione, oppure ascoltare un nuovo groove possibilmente diversissimo, il quale mi rimarrà in testa finché non trovo qualcos'altro che mi distolga e prenda il suo posto e via così... .

Quali generi prediligevi (e quali prediligi ora)?

Guarda, essendo uno che divide la musica essenzialmente in buona e cattiva, ho sperimentato davvero di tutto... Forse il periodo più lungo l’ho passato da ragazzo ascoltando heavy metal. Ultimamente mi piacciono molto gli Snarky Puppy o le produzioni di Steven Wilson.

Hai mai toccato sottogeneri quali il death o il black metal, più estremi e brutali del classico heavy metal?

Sì certo... In Italia con i Death SS, che adoro. Per il resto sono partito dai Venom e dai Black Sabbath e sono arrivato agli Slayer passando da Death Angel, Morbido Angel etc. Mi manca un po' tutto il filone nordico (tipo Bathory, per capirci) ma non amo troppo il cantato in growl. Tom Araya è per me il cantante death perfetto.

Hai pubblicato qualcosa?

No, mi piacerebbe ma non ho mai avuto il tempo né forse l'idea "giusta". Pubblicare per il solo gusto di farlo non rientra nelle mie priorità.

Hai qualche progetto, qualche scintilla creativa che vorresti concretizzare in futuro?

Vorrei concretizzare quelle che sono le mie competenze in ambito della musica circolare improvvisata. Vorrei creare uno spazio permanente per poter dare a tutti l' opportunità di mettersi in gioco divertendosi.

*Andrea studia al Pischedda di Bosa
 

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