La Nuova Sardegna

Dieci cadute Ardia sospesa Sedilo, un gruppo di cavalieri a terra subito dopo la partenza: ambulanze sulla pista Le condizioni dei feriti non sono gravi ma la corsa non è ripresa dopo lo spavento

CZOCCHEDDU
Sedilo l'ardia a cavallo di San Costantino
Sedilo l'ardia a cavallo di San Costantino

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i Piero Marongiu Sedilo Ardia segnata dalle cadute, avvenute tutte poco dopo la partenza da su Frontigheddu, che hanno portato alla sospensione della corsa. La cronaca Una decina i cavalli sono arrivati alla chiesa senza i loro cavalieri, con i sanitari in pista impegnati a soccorrere quelli rimasti coinvolti nelle cadute. Per il momento si parla di escoriazioni su varie parti del corpo e di qualche trauma contusivo per sette di loro. Più preoccupanti, ma non gravi, le condizioni di altri tre cavalieri, trasportati all’ospedale di Nuoro, tranne uno, volato a Sassari con l’elisoccorso, ma solo perché le ambulanze non erano sufficienti a garantire il tgrasporto di tutti i feriti. Un terzo cavaliere invece è stato medicato sul posto, ma i sanitari stavano decidendo se trasferirlo o meno all’ospedale di Oristano. Ad ogni modo, i cavalieri erano coscienti e vigili e rispondevano alle domande dei soccorritori. Le cause delle cadute sono ancora da accertare, ma il fatto che si siano verificate tutte subito dopo che Mario Meloni, la prima pandela, ha lanciato il suo cavallo verso l’ingresso del santuario, farebbe pensare che siano dovute alle fasi più concitate della partenza. Dopo una lunga sosta davanti alla chiesa, la manifestazione è proseguita senza però riprendere la corsa. Mario Meloni, seguito da sas pandelas, ha effettuato alcuni giri intorno alla chiesa fermandosi davanti alla croce, come da tradizione, dove si è segnato la fronte, come hanno fatto i suoi aiutanti. Quindi, sempre seguito da sa segunda e sa terza pandela, e questa volta anche dagli altri cavalieri, ha raggiunto sa Muredda e subito dopo ha chiuso la manifestazione. Voglia di proseguire non ne aveva più nessuno, soprattutto perché nessuno aveva notizie certe sulle condizioni dei cavalieri disarcionati e sui cavalli rimasti coinvolti nella caduta, due dei quali pare abbiano riportato danni seri. L’attesa Anche la folla che assisteva alla corsa è rimasta ammutolita davanti al via vai di medici e ambulanze. Gli occhi degli spettatori erano fissi sul maxischermo, che riversava immagini della caduta. E dire che la corsa era iniziata come da copione, dopo tutti gli adempimenti previsti dalla tradizione, col sindaco Salvatore Pes e il parroco di Sedilo, don Maurizio Demartis, affiancati da due carabinieri a cavallo. Erano le 19:10. A quel punto Mario Meloni, seguito dai suoi aiutanti e da sas Iscortas, è partito al gran galoppo sorprendendo gli altri cavalieri, partiti subito dopo all’inseguimento. Poi, le cadute, con le immagini sul maxischermo che hanno fatto venire i brividi a tutti. Infne, la sosta interminabile conclusa con i i giri, rigorosamente dispari, intorno alla chiesa, con un’altra sosta davanti alla croce e una nuova fermata, finché il gruppo dei cavalieri, al passo, guidati da Meloni, dalle due pandelas e dai tre aiutanti che compongono la scorta, ha raggiunto sa murredda. Quindi, dopo una breve sosta, sa prima pandela ha chiuso l’Ardia. Ma auesta mattina sarà ancora Ardia, più intima e meno partecipata di quella di ieri, alla quale erano presenti non meno di 20 mila spettatori. Numerosi anche i turisti, che hanno approfittato dell’occasione per assistere ad una delle manifestazioni equestri più spericolate e suggestive.
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