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Il canto “a tenore”: l’uomo che imita i suoni della natura

di Piergerolamo Sari*
Il canto “a tenore”: l’uomo che imita i suoni della natura

Nel 2005 il canto è stato inserito dall'Unesco tra i patrimoni orali e immateriali dell'umanità

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Il canto a tenore, “Su cantu a tenore”: le sue origini sono troppo vaghe per permettere una precisa datazione. Si ritiene che il canto a tenore sia nato come imitazione delle melodie della natura. L'uomo, circondato dalla meravigliosa flora e fauna della Sardegna, con grande abilità riusciva a riprodurre i suoni e la voce della natura. “Su tenore” è formato da quattro elementi. “Su bassu” è la prima voce gutturale: si ottiene mettendo contemporaneamente in vibrazione le corde vocali e le false corde vocali. “Sa contra” è la seconda voce che si congiunge a “su bassu” formando l'accordo gutturale, suono potente e metallico. Dopo il ruvido suono emesso dal duetto bassu-contra c'è “sa mesuoche” che con la sua vivace melodia rende più vivo e vario il canto. La parte fondamentale che dà il tono e il ritmo a questi tre elementi è “sa oche”, il solista, che deve cantare le poesie in limba.

L'espressione “a tenore” deriva dal latino ad tenorem, ovvero in modo continuo e con tono di voce sostenuto. Ogni paese della Sardegna, soprattutto nel Nuorese, presenta diverse caratteristiche ma i paesi che hanno il canto a tenore più antico e autentico sono Bitti, Orune, Orgosolo, Siniscola e Lodé. Infine nel 2005 il canto è stato inserito dall'Unesco tra i patrimoni orali e immateriali dell'umanità data la sua unicità.

*Piergerolamo studia al liceo Pira di Siniscola
 

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