L’inquinamento delle città è un pericolo per la salute, lo scriveva già nel Settecento il poeta Giuseppe Parini
Un rapporto di Legambiente sulla qualità dell’aria mette in evidenza la distanza dell’Italia dalle prescrizioni che devono portare le nazioni ad abbassare entro il 2030 il livello di rischio per la vita delle persone
Qualche giorno fa è stato pubblicato da Legambiente un rapporto sulla qualità dell’aria nei capoluoghi di provincia Italiani. È stato constatato che l’Italia continua a mostrare livelli preoccupanti dei principali agenti inquinanti, molto pericolosi per la salute. Nonostante ci siano stati alcuni miglioramenti rispetto agli anni passati, il nostro Paese non si avvicina alle raccomandazioni dell’Oms per la protezione della salute umana, a cui dovremmo attenerci entro il 2030. Come riportato da Legambiente, tra le città più inquinate figurano Frosinone, Milano, Verona, Vicenza, Padova e Venezia. Quindi attualmente, nonostante anche il Centro-Sud presenti problematiche significative, le città del Nord risultano le più critiche a causa dell'elevata concentrazione di attività industriali, della densità del traffico e delle condizioni meteorologiche sfavorevoli, il nostro Paese fatica a rispettare le direttive internazionali per la tutela della salute pubblica.
Noi però sappiamo che il problema dell’inquinamento nelle nostre città risale, in realtà, al XVIII secolo e se ne discuteva. In particolare, il poeta Giuseppe Parini nel 1759 affrontò il tema nel componimento poetico “La salubrità dell’aria”, lanciando un appello “ecologico” agli abitanti di Milano per sostenere la necessità del miglioramento delle condizioni ambientali della città. Con tono ironico e critico, Parini denunciava le condizioni insalubri di Milano, evidenziando le cause principali dell’inquinamento dell’aria, strade invase da carcasse di animali in decomposizione che portavano malattie e cattivi odori, rifiuti gettati senza ritegno e vasi da notte svuotati direttamente per le vie cittadine. La sua opera sottolinea l’urgenza di un miglioramento delle condizioni ambientali, un’esigenza che, a distanza di secoli, resta ancora attuale.
Il problema dell’inquinamento quindi non è di certo una questione moderna, ma affonda le sue radici nella storia; anche dopo la Rivoluzione Industriale l’inquinamento atmosferico ha raggiunto livelli mai visti prima, in tutte le città europee, dove lo sviluppo economico e industriale ha portato a un rapido degrado delle condizioni ambientali. Oggi, pur con nuove tecnologie e una maggiore consapevolezza, la situazione resta critica, dimostrando che il cammino per un’aria più pulita è ancora lungo.
*Aurora e Anna studiano all’istituto industriale Fermi di Ozieri